No al minuto di silenzio per regolamento, un memorial per lo studente scomparso
Il preside del Luigi di Savoia ha impedito, per motivi di regolamento, agli studenti di onorare la morte del compagno Michael Narducci, 18enne rimasto ucciso in un incidente stradale. Ma sta già organizzando un memorial e ha permesso ai ragazzi di preparare a scuola gli striscioni per il funerale
La polemica è sorta forse per rabbia, per il rancore contro un destino incomprensibile, tanto più in piena adolescenza, che ha portato via nel giro di pochi giorni Michael, un compagno di scuola dell’istituto industriale Luigi di Savoia.
Lunedì in classe sono tornati con un banco vuoto, perché l’amico aveva perso la vita in un incidente stradale ad Alanno (Pescara). E quando hanno chiesto al preside Edoardo Palazzo di osservare un minuto di silenzio in ricordo dell’amico scomparso, questi ha negato il permesso tirando in ballo il regolamento.
Ai ragazzi, però, ha proposto un’alternativa: si sta già organizzando per promuovere un memorial che onori a dovere il ricordo del 18enne strappato alla vita mentre era alla guida del suo motorino. In più i compagni di classe hanno avuto il permesso di astenersi dalle lezioni per preparare, nei locali della scuola, gli striscioni che hanno esposto in memoria dell’amico durante il funerale.
Nessun ricordo negato, dunque, né la mancanza di rispetto per una vita finita troppo presto, come si pensava in un primo momento, quando alcuni studenti avevano raccontato che dalla presidenza era arrivato ordine di evitare il minuto di silenzio senza ulteriori iniziative per ricordare l’alunno. Preside e insegnanti fortunatamente non hanno voltato la testa di fronte al dolore degli alunni, che hanno reagito con troppa comprensibile veemenza di fronte ad un divieto sopperito con altre opzioni per onorare la memoria di un amico.
