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Cronaca Lanciano

Niva Bazzan al prefetto: "Io li perdono, ma lo Stato non li deve perdonare"

La donna a cui i rapinatori hanno tagliato l'orecchio a Lanciano ha ricevuto insieme al marito Carlo Martelli la visita in ospedale del prefetto di Chieti

"Qualcuno mi ha chiesto se sono disposta a perdonare: io li perdono perché questo mi aiuterà a recuperare serenità, ma lo Stato non li deve perdonare". Lo ha detto Niva Bazzan al prefetto di Chieti, Antonio Corona, che questa mattina ha fatto visita alla donna e al marito Carlo Martelli, ancora ricoverati in ospedale a Lanciano dopo la brutale aggressione a scopo di rapina subita nella loro villa all'alba di domenica scorsa.

L’incontro, già concordato nella giornata di ieri, è avvenuto proprio nel momento in cui in città si era sparsa la notizia dell’arresto di alcuni componenti della banda, accolta da Martelli con sollievo: "Mi sento davvero confortato da questa svolta nelle indagini, giunta così rapidamente - ha detto il chirurgo in pensione -. Sarò più sereno anche nel rientrare a casa, dove non vedo l’ora di tornare recuperando la mia vita normale e la dimensione di riservatezza che da sempre la caratterizza. Ho reso testimonianza anche attraverso i media di quanto ho vissuto perché lo ritenevo un dovere di cittadino, ma ora è tempo che i riflettori non siano più accesi su di me". 

Il prefetto ha avuto parole di accorata solidarietà per l’accaduto, sottolineando la gravità delle azioni commesse dai malviventi: "La vicenda che vi ha visto coinvolti è stata un duro colpo per tutti noi - ha commentato Corona - impressionati anche dal livello spropositato di violenza che è stata usata su di voi. L’invito per il futuro è a ritrovare al più presto la serenità e ad attivare sistemi di sicurezza passivi che aiutano a proteggere le casa". 

Ad accompagnare il prefetto questa mattina c'erano il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Pasquale Flacco, il direttore della Chirurgia Lorenzo Mazzola, il sindaco Mario Pupillo e il presidente del Consiglio comunale Leo Marongiu. 

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