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Cronaca Guardiagrele

L'autopsia conferma la morte per asfissia di Nicola Di Crescenzo

L'uomo era stato trovato carbonizzato nella sua auto una settimana fa, in contrada Reginaldo, tra Roccamontepiano e Casalincontrada

Sarebbe morto per asfissia Nicola Di Crescenzo, l’uomo trovato senza vita venerdì scorso nell'abitacolo della sua Fiat Panda van sulla strada tra Roccamontepiano e Casalincontrada. Ieri è stata eseguita l’autopsia da parte del medico legale Cristian D’Ovidio, disposta dal pm, che conferma quella che è stata di fatto una tragica fatalità. Di Crescenzo è morto carbonizzato da un rogo sviluppatosi nell’abitacolo. In auto trasportava alcune taniche di benzina per lavoro: al momento l’ipotesi più accreditata è che al momento di accendersi una sigaretta, la fiamma dell’accendino abbia potuto provocare l’esplosione del vapore della benzina.

Originario di Guardiagrele, sposato e padre di due figlie, Di Crescenzo era un imprenditore, tifosissimo dell’Inter e benvoluto in paese. A dare voce al dolore della comunità guardiese subito dopo la disgrazia è stato il sindaco Donatello Di Prinzio. “Abbiamo perso un amico, un lavoratore instancabile, un tifoso corretto, un altruista, un cittadino modello. Voglio aggiungere che in questi due giorni ho anche letto cose irripetibili, supposizioni, giudizi e dichiarazioni senza senso, sui social e sulla stampa. Devo dire a tutti di rispettare il dolore della famiglia e della nostra comunità - ha aggiunto - di astenersi da fare giudizi di ogni genere che vanno solo ad aumentare il dolore. Una famiglia molto unita, affiatata che ha vissuto sempre con il lavoro onesto e con il rispetto verso tutti. A loro adesso dobbiamo dare solo la serenità, l'affetto e la vicinanza che meritano, per cui da adesso chiedo a tutti di aspettare in silenzio l'ultimo abbraccio a Nicola”.


 

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