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Ecco i musei da visitare a Chieti

Per gli appassionati di scienza c'è il museo universitario, arricchito di recente da una donazione del mecenate Paglione, che ha fornito notevole contributo anche al museo di palazzo de' Mayo. Ma il pezzo forte è a Villa Frigerj

Sono gratis ogni prima domenica del mese, compreso il prossimo 5 luglio. Ma turisti e teatini conoscono davvero i musei da visitare in città?

Il più noto è indubbiamente il museo nazionale archeologico d’Abruzzo, meglio conosciuto come Villa Frigerj. Nel cuore della villa comunale, ospita una collezione che racconta la cultura dell’Abruzzo antico dalla protostoria alla tarda età imperiale, con alcune delle più raffinate produzioni artistiche di epoca italica e romana, oltre ad una raccolta numismatica di monte dal IV al XIX secolo. Il pezzo forte, esposto in una saletta riservata al pian terreno, è il Guerriero di Capestrano, scultura che raffigura un principe guerriero della popolazione vestina. Opera affascinante e densa di mistero, di cui poche settimane fa ha tessuto le lodi il ministro della Cultura Dario Franceschini che, in visita a Chieti, ha twittato: “Da sola vale un viaggio”.

Poco distante, altrettanto affascinante, è il museo della Civitella, in via Pianell, dove si può ammirare anche l’anfiteatro romano. Sono tre le sale espositive: quella sull’inizio della storia urbana, che racconta l’epoca repubblicana fra il III e il II secolo avanti Cristo; il percorso da Roma a ieri, che illustrano lo sviluppo della città romana; lo spazio La terra dei Marrucini, dedicato a ritrovamenti archeologici nella vallata del Pescara.

Il museo Costantino Barbella, allestito in un’ala del Seicentesco palazzo Martinetti-Bianchi, in via Cesare De Lollis, è intitolato allo scultore teatino dell’Ottocento. L’esposizione può essere suddivisa in tre sezioni: sezione di arte antica, tardo medievale, con frammenti di affreschi e opere su tavola provenienti da antiche chiese di Chieti e provincia; arte dei secoli XVI, XVII, XVIII; arte nei secoli XIX e XX; sala delle maioliche. Negli ultimi tempi il Barbella è tornato al centro della vita culturale teatina: al suo interno vengono organizzate conferenze, convegni, corsi, iniziative di vario genere, oltre a laboratori e percorsi dedicati ai più piccoli.

Il museo palazzo de’ Mayo, ospitato in corso Marrucino nello splendido palazzo barocco, è di proprietà della fondazione Carichieti. Al secondo piano si trovano 23 sale di collezioni permanenti. Come quella dedicata al Ventesimo secolo “Nel segno dell’Immagine”, con 130 opere di 90 artisti, donate dai mecenati Alfredo e Teresita Paglione. C’è inoltre una collezione di argenti antichi, “Gli argenti di palazzo de’ Mayo”, 150 lavori realizzati fra la fine del Seicento e i primi del Novecento. Nell’ala del piano prospiciente a corso Marrucino è attualmente in mostra “La collezione d’arte della fondazione Carichieti e della Carichieti spa”, con 40 fra dipinti e scultura dall’Ottocento ai giorni nostri.

Inoltre, in piazza Trento e Trieste, c’è il museo universitario della d’Annunzio, a cui recentemente il mecenate Paglione ha donato 435 opere. L’esposizione è divisa in sei sezioni: Le origini e l’evoluzione della vita, Le origini dell’uomo, Storia delle malattie, Uomini, orsi e malattie, Mummie: un archivio biologico, Storia del popolamento umano in Abruzzo, Una collezione naturalistica. Pezzo forte, posto all’ingresso, è lo scheletro originale di un Allosauro, un dinosauro carnivoro di circa 8 metri e mezzo di lunghezza risalente al Giurassico superiore, ossia 135 milioni di anni fa. Fu ritrovato a San Juan Co., negli Stati Uniti. E non mancano uova di dinosauro e un fossile di Pterosauro datato da 195 a 135 milioni di anni fa. 

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