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Cronaca

Reti da pesca illegali e veicoli in sosta vietata nel porto: sanzioni da oltre 19 mila euro

I controlli della guardia costiera hanno permesso di scovare diverse situazioni illecite e anche trasgressori alle norme anti contagio da Coronavirus

Numerose le violazioni riscontrate negli ultimi giorni dagli uomini e le donne dell’ufficio circondariale marittimo di Vasto, che hanno intensificato i controlli in mare e a terra per verificare anche il rispetto delle direttive anti-contagio da Coronavirus, di cui hanno riscontrato due violazioni. 

Inoltre, i controlli si sono concentrati nella verifica del corretto uso del demanio marittimo, sul regolare svolgimento dell’attività di pesca sia sportiva che professionale, sul rispetto del regolamento del porto, con particolare attenzione alle operazioni commerciali ed alla sosta di veicoli in ambito portuale.

Queste attività hanno portato a 10 verbali amministrativi per violazioni sulla pesca professionale e sportiva, per un totale di 19 mila euro, a 4 sequestri, di oltre 500 metri, di reti da posta illegalmente posizionate, nelle quali il pescato ancora in vita è stato prontamente rigettato in mare dal personale dei mezzi navali mentre 3 chili e mezzo sono stati donati in beneficienza ad una struttura caritatevole locale.

Sono 21 le sanzioni elevate a veicoli in sosta in ambito portuale in zona vietata e una per violazione delle norme sul deposito di merci in banchina.

Non è mancata, in questo periodo, l’attività tesa alla tutela ambientale per il personale della guardia costiera di Vasto, in quanto la direzione marittima dell’Abruzzo, del Molise e delle Isole Tremiti, grazie anche al contributo dell’Arta, ha programmato un’intensa attività di monitoraggio ambientale volta a “fotografare” lo stato del mare, con l’obiettivo di acquisire informazioni e dati scientifici nei tratti di mare di particolare pregio, come le Aree Marine Protette e le aree ad esse limitrofe, le foci dei fiumi e le zone di mare ove insistono piattaforme di estrazione durante il periodo di lockdown e nella fase immediatamente successiva. 

L’iniziativa, nata su indicazione del ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, nasce dal visibile miglioramento delle condizioni generali degli habitat naturali, causato dallo stato di emergenza provocato dalla diffusione del Covid-19, che ha determinato una diminuzione delle attività industriali e del numero delle persone presenti non solo nelle città, ma anche nei porti e nelle spiagge. 

Le tante specie di “abitanti del mare” che in questo periodo sono state avvistate in aree prettamente antropiche testimoniano il miglioramento delle condizioni generali dell’ambiente marino. 

In questa cornice, la campagna di monitoraggio, avviata lo scorso mese di aprile – il cosiddetto “punto zero” – sta proseguendo lungo le coste di giurisdizione con il coinvolgimento di tutte le componenti specialistiche del Corpo delle Capitanerie di Porto tra cui il nucleo subacqueo di San Benedetto del Tronto che, sotto il coordinamento del Comando Generale, ha effettuato un approfondito monitoraggio dei fondali marini con particolare attenzione alle Aree Marine Protette di Torre Cerrano e delle Isole Tremiti. 

Questa campagna di monitoraggio si affianca ad un’altra iniziativa promossa dal ministro dell’Ambiente, su impulso dell’associazione ambientalista Marevivo, a cui la Guardia Costiera fornirà il proprio contributo operativo.

Con l’inizio della stagione estiva i controlli lungo il litorale di giurisdizione saranno continui e sempre più dettagliati al fine di assicurare agli utenti del mare la dovuta sicurezza e tranquillità durante la stagione balneare.

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