Morto sul lavoro a Lanciano: la procura apre un'inchiesta per omicidio colposo
Si indaga anche per violazione delle norme sui luoghi di lavoro dopo la morte di un operaio 37enne durante i lavori per la realizzazione del metanodotto Chieti-Larino
La procura di Lanciano ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e violazione delle norme sui luoghi di lavoro dopo la morte di un lavoratore di 37 anni ieri nel cantiere del metanodotto Chieti-Larino.
L’operaio, originario di Agira, provincia di Enna, era sceso in uno scavo profondo più di 3 metri per recuperare la mola quando è stato travolto dal terreno che gli è franato addosso, schiacciato da quintali di terra.
Dopo gli accertamenti e la ricognizione cadaverica esterna effettuati sul luogo della tragedia, la Procura ha disposto la restituzione della salma alla famiglia; non ci sarà l'autopsia.
Dopo l'infortunio mortale di Lanciano l'Usb-Unione sindacale di base della provincia di Chieti torna a evidenziare la mancanza di controlli adeguati e preventivi nei luoghi di lavoro chiedendo con forza di introdurre nella legislazione il reato di omicidio sul lavoro anche alla luce degli ultimi drammatici dati.
Nel 2021 i morti sul lavoro in Abruzzo sono aumentati del 25% rispetto al 2020 e la regione si colloca tra quelle più ad alto rischio.