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Cronaca Arielli

È scomparso ad Arielli il "poeta agricoltore" Tommaso Stella

Classe 1940, si era avvicinato tardi ai versi, a cui si dedicava, oltre alla produzione di vini nella sua azienda viticola

È scomparso nella sua Arielli Tommaso Stella, il "poeta agricoltore", come era solito definirsi, perché oltre ai versi, produceva pregiati vini nella sua azienda viticola. Ne dà notizia il professor Massimo Pasqualone, che scrive: "La poesia dialettale abruzzese perde, in un giorno d’aprile, nel vento d’aprile (ironia della sorte si intitolava Vente d’aprile una delle sue prime raccolte) uno dei suoi più significativi esponenti".

Nato nel 1940, Stella era arrivato alla poesia tardi e da autodidatta, raggiungendo soddisfacenti risultati di critica e numerosi premi importanti in tutta la regione e non solo, con le sue raccolte poetiche tra cui si segnalano A passe lente del 2002, con la prefazione di Nicola Fiorentino e la traduzione letterale di Camillo Coccione, per i tipi di Edigrafital; la già citata Vente d’aprile del 2006, sempre con la prefazione di Nicola Fiorentino e la traduzione letterale di Camillo Coccione, per i tipi di Edigrafital; La Vije de la Croce (Via Crucis), con la prefazione di Carlo Ghidelli, arcivescovo di Lanciano, stampato nel 2011 per conto dell’associazione culturale Tommaso Coccione di Poggiofiorito; Arturvarse del 2013, con la prefazione di Roberta D’Alessandro e la traduzione letterale di Camillo Coccione, per i tipi di Atena Net di Vicenza; e poesie presenti in antologie, certami, via Crucis della Settembrata Abruzzese, ambiente culturale in cui si era sviluppata la sua esperienza poetica con le prime pubblicazioni nell’Antologia Poeti d’Abruzzo del 1998.

"Premiato nella 50esima edizione del premio di poesia dialettale di Vacri - ricorda Pasqualone - aveva confidato di lavorare a un’altra raccolta, che spero la famiglia vorrà proporre al pubblico dei lettori dopo la tempesta in atto".

Mo cchiù nin sacce l’ore di stu tempe
Ricche di jurna nuve e senza vente, 
li nùvele mi scorre a la supine
e la pantane d’acque sa di terre.

scriveva in Vente d’Aprile, la lirica che dà il titolo alla raccolta, versi meravigliosi di un’anima sensibile, poeta delle cose e della natura.

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