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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Modifica regolamento case popolari, El Zohbi contro l'amministrazione

Il consigliere di minoranza chiede le dimissioni dell'assessore Marrocco - come già fatto da Bucci - e del consigliere delegato Costa per la deroga sull'emergenza abitativa riservata alle famiglie con sfratto in cui figurino minori a carico

Parla di “una vergognosa deroga ‘ad personam’ al regolamento comunale” il consigliere di opposizione Bassam El Zohbi, che per l’ennesima volta si scaglia contro l’amministrazione, unendosi alla richiesta del capogruppo del Gruppo misto Enrico Bucci di dimissioni per l’assessore alle Politiche della casa Dario Marrocco e del consigliere delegato Maurizio Costa.

Tutto nasce da quanto accaduto ieri (venerdì 27 marzo in consiglio comunale). Dopo l’approvazione del regolamento comunale per l’assegnazione di un alloggio all’emergenza abitativa, con regole ferree dopo la vicenda d’Agostino, ieri la maggioranza ha presentato, spiega El Zohbi, “un trattamento diverso per l’assegnazione degli alloggi quando si tratti di ‘famiglie con sfratto esecutivo e con minori a carico’, valido fino al 30 giugno prossimo”.


“L’ultima beffa – tuona il consigliere – in danno delle tante famiglie che aspettano invano anche loro una soluzione ai loro problemi”. Dopo la pubblicazione di due graduatorie, una delle quali ritirata in autotutela, la continua occupazione abusiva degli appartamenti liberi che non vengono assegnati da un anno e mezzo, per Bassam questo è “un guazzabuglio cui è ricorsa l’amministrazione Di Primio per rimediare alla colpevole perdita di tempo e di inerzia di questo ultimo anno e mezzo, che finirà con l’avere ripercussioni sempre più negative in danno alle povere famiglie”.

Nessuno ci ha detto quante saranno le famiglie che godranno di questo beneficio – incalza – e resta tassativo, come da legge regionale 96 del 1996, che questo tipo di meccanismo per avere una casa per l’Emergenza abitativa può avvenire ogni tre assegnazioni regolari secondo graduatoria al bando generale o al bando della mobilità”.

Il rischio, secondo il consigliere di minoranza, è che il dirigente “assegnerà un alloggio bypassando le graduatorie ma senza mettere il consiglio nelle condizioni di conoscere quanti e quali siano i casi più gravi”. E punta il dito contro l’amministrazione che “ha fatto un passo indietro: ha messo fuori gioco il suo stesso regolamento e ha riconsegnato alla politica la decisione sull’assegnazione delle case”.

La preoccupazione è soprattutto per le famiglie che non hanno minori a carico, ma in situazioni di difficoltà con uno sfratto sulla testa e magari disabili o anziani da assistere, che però non vengono coinvolte nella deroga. 

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