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Cronaca

Nuova tecnologia per il diabete, due giovani pazienti al Minimed campus

La manifestazione, con 34 ragazzi provenienti da 10 regioni italiane, è nata per insegnare ai giovanissimi una migliore gestione della patologia, attraverso il corretto utilizzo di una tecnologia di ultima generazione, all'avanguardia nella gestione del diabette di tipo 1

Due giovani pazienti del Centro di diabetologia dell'ospedale Santissima Annunziata, diretto dal dottor Stefano Tumini, hanno partecipato qualche settimana fa al MiniMed CampUs, che si è tenuto a Ponte di Legno (Brescia), dal 28 agosto al 1° settembre. La manifestazione, con 34 ragazzi provenienti da 10 regioni italiane, è nata per insegnare ai giovanissimi una migliore gestione della patologia, attraverso il corretto utilizzo di una tecnologia di ultima generazione, all'avanguardia nella gestione del diabette di tipo 1. Si tratta di un sistema integrato, costituito da un microinfusore e da un sensore che, dialogando, consentono di prevenire le ipoglicemie.

Grazie a questa iniziativa i ragazzi, con l’aiuto dei medici diabetologi di 12 centri in Italia, i ragazzi hanno avuto la possibilità di imparare divertendosi, confrontandosi sui dubbi, le curiosità e le paure legate alla gestione del diabete. Il tema del campus di quest’anno, infatti, è stato “Conoscersi per imparare”.

Il MiniMed CampUs è un’iniziativa realizzata in collaborazione con dodici centri di diabetologia pediatrica specializzati nella cura del diabete di tipo 1 (Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, Ospedale Luigi Sacco di Milano, Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, Ospedale SS. Annunziata di Chieti, Ospedali Riuniti di Ancona, Ospedale G. Martino di Messina, Ospedale Regina Margherita di Torino, ASL di Viterbo, Policlinico Giovanni XXII di Bari, Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, Ospedale Bambino Gesù di Roma, Ospedale pediatrico Gaslini di Genova) e con il supporto non condizionato di Medtronic e del Comune di Ponte di Legno (Brescia).  

Un’esperienza importante, quella dei due ragazzi, accompagnati dalla dottoressa Paola Cipriano, della Clinica Pediatrica dell'università di Chieti, che hanno avuto la possibilità di sperimentare la nuova tecnologia con i propri coetanei. L’educazione terapeutica, infatti, è indispensabile per un utilizzo ottimale della tecnologia. 

"Il campus è stato un momento di formazione e scambio per i ragazzi  - spiega la dottoressa Cipriano - che hanno avuto modo di stringere nuove amicizie e di utilizzare il nuovo dispositivo in grado di prevenire le ipoglicemie; un traguardo significativo verso il pancreas artificiale. In questa cinque giorni, il protagonista è stato innanzitutto lo sport, più sicuro grazie all’utilizzo del nuovo dispositivo. Un momento di grande confronto anche tra noi medici che ci ha permesso di sperimentare sul campo le opportunità e i benefici che questa nuova tecnologia garantisce a questi bambini e ragazzi".

In Italia le persone con diabete di tipo 1 sono circa 300mila, con un significativo incremento in tutto il mondo. L’incidenza tra il 2001 e il 2009 nei soggetti al di sotto dei 20 anni è aumentata del 23%, con un trend di crescita del 3% annuo. Una patologia dovuta alla carenza di insulina, che si manifesta con sete intensa, aumento delle minzioni giornaliere, debolezza e che più frequentemente insorge in età pediatrica. La diagnosi precoce di questa condizione è essenziale per evitare danni seri all’organismo in particolare nei bambini piccoli. La Siedp (Società Italiana Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) si è impegnata negli ultimi anni affinché i sintomi di esordio vengano riconosciuti precocemente al fine di evitare gravi complicanze.

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