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Cronaca Rapino

Minacce di morte sui social al sindaco di Rapino Micucci: "Un'escalation di violenza da mesi, c'è chi non vuole il rispetto delle regole"

Il primo cittadino da gennaio è sottoposto a una "sorveglianza dinamica" dei carabinieri, dopo un'aggressione verbale in Comune che stava per sfociare in qualcosa di peggio, scritte ingiuriose sui muri del paese, fino agli sconvolgenti messaggi su Facebook

Prima le scritte ingiuriose sui muri del paese, poi un'aggressione verbale che solo per poco non è sfociata in qualcosa di peggio. E, ora, anche le minacce via social, post dai toni violenti contenenti minacce concrete. Per questo, il sindaco di Rapino, Rocco Micucci, ha presentato una nuova querela ai carabinieri dopo quella già depositata qualche mese fa. 

Proprio per via di queste minacce, dallo scorso gennaio, Micucci è sottoposto a quella che viene definita una "sorveglianza dinamica". Non una vera e propria scorta, ma il passaggio frequente dei militari dell'Arma nei luoghi in cui il sindaco lavora, per scongiurare qualsiasi malintenzionato.

"C'è stata una escalation - racconta contattato telefonicamente da Chieti Today - prima ci sono stati atti vandalismo, poi contestazioni veementi, anche con offese personali ed epiteti irripetibili. Dopodiché, si è passati ad altri episodi riconducibili alle violenze, sia sul web che verbali, subìte anche in Comune. Una persona è arrivata quasi a toccarmi e per questo episodio c'è già stata una querela". 

Ora, è la volta delle minacce sul web, pubblicate su profili social riconducibili a identità reali lo scorso giovedì (13 aprile). Benché ora i messaggi siano stati cancellati, gli screenshot hanno iniziato a circolare rapidamente, arrivando anche all'attenzione di Micucci che, per tutelare se stesso come persona e primo cittadino, oltre alla sua famiglia e a tutta la comunità di Rapino, ha deciso di rivolgersi nuovamente ai carabinieri per sporgere querela.

 "Si tratta di persone collegate tra loro - spiega il sindaco - che forse cercano di forzare la mano su alcune situazioni, per cui io non posso intervenire. Per me il rispetto delle regole viene prima di ogni altra cosa e le faccio rispettare a tutti, vale per suolo pubblico, edilizia, concessioni. Se ci sono le condizioni si fanno le cose come stabiliscono le regole, altrimenti non si possono fare. Ma sembra che questo non sia accettato".

E ora i messaggi sui social rischiano di costare carissimi ai loro autori. Gli utenti del web, spesso, dimenticano che quello che viene scritto online è indelebile e vale tanto quanto le azioni nella vita reale. Prima di Micucci, già l'attuale sindaco di Chieti Diego Ferrara aveva denunciato gli autori di minacce al suo indirizzo, come aveva fatto il suo predecessore Umberto Di Primio. 

Micucci confessa di essere preoccupato per il clima generale, visto il tenore di alcuni messaggi, come: "Prima o poi ti prenderai una pistolata e non faranno una lira di danno se ti ammazzano". "Una frase - commenta - che inizia a essere più preoccupante, perché tollerando non so dove può arrivare questa deriva e se possa addirittura armare la mano di qualcuno che non sta bene. Per questo ho ritenuto di dovere in qualche modo arginare il clima, presentando immediatamente denuncia, tenendo conto che già da gennaio ero oggetto di un provvedimento del Comitato dell'ordine pubblico e della sicurezza, presieduto dal prefetto".

Micucci ha ricevuto la solidarietà dell'Arma dei carabinieri, che ringrazia "perché sono un punto di riferimento e un elemento di sicurezza non solo per me, ma per tutto il paese", oltre a quella dei colleghi sindaci. 

In una nota, infatti, Anci Abruzzo ha espresso piena solidarietà al primo cittadino di Rapino, a nome di tutti i sindaci abruzzesi. "Non possiamo non rimarcare - scrive l'associazione dei Comuni - l’allarme per il diffondersi di questi episodi. Nei confronti del sindaco Micucci sono ripetuti e tali da far esprimere profonda preoccupazione per possibili sbocchi violenti che devono essere prevenuti dalle autorità competenti. Molta attenzione va posta al web e al mondo dei social network, da cui frequentemente arrivano le minacce, anche per la maggiore facilità e impunità che caratterizzano tali canali. Il fenomeno intimidatorio va combattuto sul piano culturale, sociale e istituzionale, scambiare il diritto di critica con l’utilizzo di linguaggio violento e aggressivo è un atteggiamento che va contrastato e denunciato al fine di creare i necessari anticorpi nella pubblica opinione contro il diffondersi di comportamenti inaccettabili. Le intimidazioni restano troppe in assoluto, e molte sono purtroppo gravi e odiose: per questo le istituzioni non devono abbassare la guardia mantenendo alto il livello di vigilanza. I Comuni e i sindaci restano il primo presidio della Repubblica, compito delicato in molti territori del Paese".

Il pensiero del diretto interessato, visto il clima teso, è soprattutto per gli altri: la sua famiglia e i suoi concittadini, nonché l'istituzione comunale. "Io non credo di dover vivere sotto sorveglianza - osserva - non lo merito io né lo meritano i miei cittadini: se uno sta facendo il proprio dovere, non si può arrivare a tanto. Ma in questo momento non c'è tranquillità e se c'è un clima che fomenta queste cose, si può arrivare anche a commettere sciocchezze".

L'amarezza per quanto sta accadendo, peraltro, rovina un momento definito "storico" dallo stesso sindaco per il suo paese: domenica, infatti, con due giornate di anticipo dalla fine del campionato, la squadra di calcio cittadina ha conquistato il passaggio matematico in Promozione, dopo pochi anni di militanza in Prima categoria. 

Un risultato che la comunità festeggerà al termine del campionato e della finale di Coppa Abruzzo, altro risultato storico per i neroverdi. 

"Domenica riceveremo i calciatori in Comune per un omaggio istituzionale - racconta il sindaco - già da ora assicuriamo che faremo tutto quello che sarà necessario per consentire di giocare in paese il campionato di Promozione. Voglio ringraziare la squadra e l'attuale presidente, fratello dell'indimenticabile Domenico Di Fazio (scomparso in un tremendo incidente stradale nel settembre 2021, dove oltre al 37enne persero la vita altri tre giovanissimi, ndc) e partiamo per affrontare questa nuova avventura"

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