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Cronaca

Atti sulla mensa negati al consigliere comunale, dopo l'Anticorruzione indaga anche la procura

Costa è stato ascoltato per ore dopo la sua segnalazione sui documenti mai ricevuti: prima si era rivolto al prefetto e all'Anac

La mensa che non c'è finisce sul tavolo della procura della Repubblica, che vuole vederci chiaro sull'appalto sospeso e che ha lasciato gli scolari teatini ancora senza pasto a scuola.

Questa mattina, il consigliere di Forza Chieti Maurizio Costa è stato convocato negli uffici di via Spaventa dopo la sua segnalazione, ultimo atto di una battaglia iniziata diversi mesi fa. 

Solo pochi giorni fa, l'esponente di minoranza veva inviato una diffida al Comune, chiedendo i documenti sull'appalto affidato in estate alla Consorzio Appalti Italia e poi sospeso dal Tar, che si pronuncerà nel merito a marzo 2022. Prima ancora, si era rivolto al prefetto Armando Forgione e all'Autorità nazionale anticorruzione.

Il consigliere di minoranza da tempo chiede di visionare gli atti per verificare la liquidazione alla commissione di gara, paventando alcune irregolarità. Ma, lamenta, "i documenti mi vengono negati per presunte ragioni di privacy". Il consigliere denuncia il mancato rispetto dell'articolo 43 del Testo unico degli enti locali, che al comma 2 prevede che i consiglieri “hanno diritto di ottenere dagli uffici tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato”, pur nel rispetto del segreto dove sia previsto. 

Così, dopo la segnalazione in procura, stamani è stato ascoltato per ore, fornendo la corrispondenza con il Comune sulla richiesta di documenti non ancora ottenuti. 

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