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Cronaca Chieti Scalo

Mediaworld, maxi multa dall'Antitrust per le "promozioni ingannevoli": la segnalazione partita da Chieti

Una sanzione di 3,6 milioni di euro per le offerte legate a prodotti abbinati: secondo l'autorità generavano un 'effetto aggancio' che ingannava il consumatore. Il procedimento è scattato dopo gli accertamenti della guardia di finanza a Chieti

Prodotti presentati in promozione ma che venivano sempre abbinati e venduti insieme ad un prodotto accessorio, cosìcchè il consumatore pagasse un prezzo superiore rispetto a quello pubblicizzato. È il motivo della maxi sanzione di 3,6 milioni di euro irrogata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti di Mediamarket per le pratiche adottate in diversi punti vendita Mediaworld. Secondo l'Autorità la società avrebbe utilizzato modalità ingannevoli per promuovere alcuni prodotti, generando un 'effetto aggancio' che ingannava il consumatore. Così, ad esempio, lo smartphone in offerta sul volantino in negozio veniva a costare 25 euro in più del previsto per la pellicola protettiva già applicata. 

A far scattare il procedimento è stata una segnalazione della guardia di finanza di Chieti che già a partire dal mese di giugno 2021 aveva iniziato a registrare numerose testimonianze da parte di consumatori.

“Dalla segnalazione della guardia di finanza di Chieti – spiega in una nota l’Agcm - a seguito dell’accertamento svolto dalla stessa in data 15 dicembre 2021 presso il negozio Mediaworld di Chieti, è emerso che sarebbe prassi costante del citato esercizio commerciale la vendita congiunta di prodotti di informatica con pacchetti software, con un prezzo di 29,90 da aggiungere al prezzo del pc fisso o portatile; la vendita di smartphone con pellicole protettive con un costo aggiuntivo variabile da 19,90 a 34,90 euro; la vendita di televisori in abbinamento al servizio “pronto all’uso” dal costo variabile da 14,90 a 69,90 euro, ecc.. Nel corso del sopralluogo, la Finanza ha acquisto informazioni dal titolare del punto vendita, il quale, rispondendo ad alcuni quesiti in ordine alla condotta sopra descritta, ha ammesso che si tratta di una modalità espositiva e di vendita frequentemente utilizzata nei punti vendita e che i prodotti accessori preinstallati non sono modificabili in quanto il consumatore potrebbe acquistare il prodotto, senza l’accessorio, solo nel caso in cui quest’ultimo sia disponibile in negozio”.

Una prassi commerciale, secondo quanto scrive l'Autorità, applicata dal professionista nei confronti di prodotti particolarmente appetibili per il consumatore come smartphone, pc, Ipad, playstation, smart tv, che, in media, presentano un prezzo non irrisorio e che vengono di frequente esposti al pubblico in “offerta”. La pratica messa in atto “è in grado di limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione al prodotto da acquistare e li induce, con modalità surrettizie, ad assumere una decisione commerciale per l’acquisto di un prodotto che non avrebbero altrimenti preso, violando il dovere di diligenza e integrando una pratica commerciale scorretta”.

L’azienda Mediamarket, a mezzo stampa, ha fatto sapere di non condividere le motivazioni alla base del provvedimento sanzionatorio da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del Mercato, ritenendolo del tutto infondato e, pur mettendosi a completa disposizione dell’Autorità, effettuerà ricorso nei confronti di tale decisione.
 

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