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Cronaca Lanciano

Mauro Febbo va in Procura: "Le assunzioni della Sasi sono un'offesa alla trasparenza"

Il consigliere regionale di Forza Italia ha protocollato un esposto-diffida per chiedere chiarezza sulla gestione, a suo dire poco trasparente, della società che si occupa del servizio idrico integrato in 92 comuni abruzzesi

Il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, si è recato questa mattina alla Procura della Repubblica di Lanciano per protocollare un esposto-diffida per fare chiarezza sulla gestione, a suo dire poco trasparente, della società Sasi che gestisce il servizio idrico integrato in 92 comuni, tra questi, Lanciano, Vasto ed Ortona.

“Il presidente della Sasi  deve capire che i tempi sono cambiati – afferma Mauro Febbo-  e certi metodi di assunzione sono un’offesa al rispetto delle norme, alle regole della trasparenza e, cosa più importante, alla stessa meritocrazia. Non si tratta di un atto ostile teso a ledere i diritti e i posti di lavoro di coloro che negli anni hanno maturato esperienze e professionalità”. 

Un'azione che non vuol essere un'accusa  per chi è attualmente impiegato nell'azienda.

“Il mio esposto Febbo - nasce, non per colpire i lavoratori precari che dovevano e devono essere stabilizzati, ma contro chi agisce arrogantemente senza rispettare norme e leggi continuando a calpestare le regole della meritocrazia e della trasparenza. Peraltro, la mia azione mira a respingere tentativi di altre assunzioni mediante la logica del precariato (nascosta con il ricorso al lavoro interinale)  e quindi della indicazione partitica su chi deve essere assunto. Spiace vedere come le stesse organizzazioni sindacali diano il proprio assenso a tutto ciò solo perché si prospettano nuove assunzioni. Va sottolineato ed evidenziato che queste nuove operazioni contrastano palesemente con la situazione economica finanziaria deficitaria in cui versa la Sasi”. 

Il politico solleva infine più di un dubbio sui conti della Sasi.

“Nel bilancio della  Sasi – conclude Febbo - vengono evidenziate situazione debitorie, deficitarie e di impossibilità di certezza di partite creditorie, che fanno temere a una prossima richiesta di procedure concordatarie e concorsuali che danneggerebbero l’intera economia territoriale oltre che a mettere a rischio i posti di lavori. Di questo si dovrebbe occupare il Presidente Basterebbe, magari individuando le opportune e idonee strategie risolutive, piuttosto che dedicarsi a continui viaggi romani, tutti a spese della collettività, per chiedere protezioni ed indicazioni”.  
 

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