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Lo studio del Mario Negri Sud: "Con l'albumina si salverebbero 6 mila vite in più ogni anno in Europa"

I risultati di uno studio coordinato dal Policlinico di Milano in collaborazione con la Fondazione Mario Negri Sud e l'Istituto Mario Negri: coinvolti 1.800 pazienti con sepsi grave e shock settico e 100 terapie intensive italiane

"L’utilizzo di albumina in modo mirato in pazienti con sepsi grave e shock settico dei reparti di terapia intensiva potrebbe significare salvare la vita a 5-6 mila persone in più ogni anno in Europa". E’ il risultato, in termini di salute pubblica, riassunto da uno studio pubblicato oggi sul New England Journal Medicine, al quale ha collaborato la Fondazione Mario Negri Sud,

Lo studio, che è stato possibile grazie ad un finanziamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per la ricerca indipendente, ha visto la partecipazione di 100 Reparti di Terapia Intensiva e Rianimazione distribuiti su tutto il territorio nazionale.

I clinici hanno diviso in pazienti in due gruppi: al primo sono stati somministrati i cristalloidi, soluzione di acqua e sali per reintegrare il volume di liquidi del paziente; al secondo gruppo è stata somministrata albumina in aggiunta ai cristalloidi. Già dopo sette giorni di terapia, il gruppo che aveva ricevuto anche l'albumina aveva una pressione sanguigna migliore e un minor accumulo di liquidi nei tessuti. “Nelle settimane seguenti – spiegano i ricercatori - abbiamo verificato che la sopravvivenza dei due gruppi inclusi nello studio era simile. Abbiamo però anche evidenziato un miglioramento della mortalità pari al 6-7% nei casi con shock settico, quelli più gravi, trattati con albumina: un risultato straordinario per una condizione clinica tanto a rischio, e che apre la strada ad un'indicazione nuova".

Il progetto ha anche permesso la creazione di una delle più ampiebanche dati con campioni biologici dei pazienti con sepsi.

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