Maria Rita D'Orsogna: torna Ombrina e il "centro oli a mare"
La ditta inglese Mediterranean Oil and Gas ha annunciato ai propri investitori di essere pronta a sviluppare il progetto di trivellazione e installazione di una piattaforma petrolifera a soli cinque chilomteri dal mare
La ditta inglese Mediterranean Oil and Gas ha annunciato ai
propri investitori di essere pronta a sviluppare la concessione Ombrina
Mare lungo la costa teatina.
Il progetto prevede la trivellazione di un pozzo e l'installazione di
una piattaforma petrolifera permanente a soli 5
chilometri da riva e di una nave desolforatore FPSO a 9
chilometri dalla costa.
La FPSO servirà per una prima raffinazione del greggio e sara'
completa di fiamma perenne
per smaltire gli eccessi di idrogeno solforato. Emettera'
circa 200 tonnellate di rifiuti da combustione al
giorno e sara' illuminata 24 ore su 24, come descritto nei progetti della
MOG.
La località scelta' dalla MOG per questo "centro oli a mare"
è fra San Vito Marina ed Ortona, fra due riserve costiere, e
comprende una zona di ripopolamento ittico finanziato dalla UE.
L'amministratore delegato della Mediterranean Oil and Gas,
Bill Higgs, dichiara agli investitori che la MOG è
attivamente impegnata con i ministeri romani per accelerare la
ratificazione dei permessi.
Higgs afferma che il "Decreto Sviluppo" varato il 3 Agosto
2012 soprassiede la precedente bocciatura imposta nel 2010
durante la precedente amministrazione e sotto il Ministro dell'Ambiente
Stefania Prestigiacomo.
In realtà, nel 2010 Ombrina Mare fu bocciata
per incompatibilità ambientale, a causa della presenza di due siti
naturalistici di interesse comunitario, di stringenti
vincoli paesaggistici.
La bocciatura fu anche dovuta all'enorme mole di osservazioni
di contrarietà inviate da cittadini, associazioni, sindaci e dalla
provincia di Chieti nello spirito del trattato di Aarhus
ratificato anche dall'Italia e secondo il quale la volontà popolare
e' vincolante. Il decreto Prestigiacomo fu uno, ma non il solo o il
principale motivo di rigetto di Ombrina Mare.
Chiediamo pertanto alle autorità interessate - sindaci costieri,
il presidente Enrico di Giuseppantonio, il governatore Gianni Chiodi, i
senatori Fabrizio di Stefano e Giovanni Legnini, i
deputati della regione di far valere i diritti dei cittadini
d'Abruzzo presso le autorità centrali, nel
rispetto della democrazia e della volontà popolare.
Tutta la regione è contro la petrolizzazione ed
esigiamo che la nostra volontà venga rispettata.