Per quattro anni la accusano di essere una falsa invalida, ma è davvero cieca: la fine dell'incubo giudiziario di Lucia

Online ci sono ancora gli articoli dell’epoca, che parlano dell’abilità nei movimenti di Lucia, che avrebbe addirittura accompagnato "una vera non vedente” in giro per il paese. “Ma io - spiega oggi la giovane, finalmente liberatasi da quella macchia - non sono sempre stata cieca e riesco a orientarmi perfettamente nei posti che conosco bene. Quando ho iniziato a lavorare a Chieti, i primi tempi mi sono fatta accompagnare, per studiare il posto e riuscire ad andare da sola”. 

Gli investigatori, però, sono convinti della truffa e certi che Lucia rischi fino a cinque anni di carcere. L’Inps sospende la pensione d’invalidità e viene addirittura applicato il sequestro cautelativo della casa di residenza della giovane, che fortunatamente può restare a viverci. Tuttavia, nessuno pensa di sottoporla a una visita medica che valuti la situazione. Ci pensa la stessa Lucia, che sceglie l’ospedale Umberto I di Roma per dimostrare, a chiunque avesse dubbi sulla sua condizione e alla giustizia, che la malattia l’ha davvero resa non vedente. 

Nel 2016, finalmente, viene revocato il sequestro della casa e l’Inps ricomincia a versare il contributo mensile, arretrati compresi. Sul fronte giudiziario, però, nulla si smuove fino a pochi giorni fa, quando finalmente viene notificato il decreto di archiviazione, in cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Isernia Vera Iaselli accoglie la richiesta del pubblico ministero, sulla base dei numerosi certificati medici che attestano la cecità di Lucia Orlando. Per lei è l’attesa fine di un incubo, che però solo in parte la ripaga dalla macchia con cui l’ha bollata un incredibile caso di errore giudiziario.