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Cronaca

Lotta alle malattie emergenti, la Asl prepara i suoi medici

"Il 70% di tutte le malattie infettive emergenti - spiega il dottor Di Paolo - è il risultato del trasferimento di un agente patogeno dagli animali (spesso selvatici) all’uomo"

Si è concluso oggi all’ospedale di Chieti il corso di formazione su «Malattie emergenti e riemergenti», organizzato dall’unità operativa complessa di Sanità Animale della Asl Lanciano Vasto Chieti, diretta dal dottor Giovanni Di Paolo.

Obiettivo: preparare gli operatori ad affrontare eventuali emergenze dovute all'arrivo di nuove patologie, con protocolli operativi ben codificati e un’ottimale comunicazione istituzionale e multidisciplinare tra veterinari, infettivologi, laboratoristi, virologi, epidemiologi, medici di comunità.

"Per la prima volta - spiega il dottor Di Paolo - i professionisti dei diversi settori si sono confrontati con un approccio transdisciplinare sul tema delle patologie emergenti riportando ciascuno le proprie esperienze di campo maturate prevalentemente sul territorio, in Italia, in Europa e, soprattutto, in Africa e Medio-Oriente".

Il corso è stato tenuto da professionisti del Dipartimento di Prevenzione della Asl, della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Chieti, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise, del Centro studi malattie esotiche (Cesme).

"Il 70% di tutte le malattie infettive emergenti - spiega il dottor Di Paolo - è il risultato del trasferimento di un agente patogeno dagli animali (spesso selvatici) all’uomo (zoonosi o zooantroponosi). Purtroppo, molte di esse sono arrivate all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso comunicazioni che hanno causato spesso paura e angoscia nelle persone. (come la “mucca pazza”, la Sars, l’Influenza Aviaria che rappresenta tuttora un’importante malattia emergente). Accanto a queste patologie ormai note alla popolazione e ai mass media - continua il direttore dell’unità operativa di Sanità Animale -, assistiamo al costante ingresso sul territorio europeo di patologie nuove",

In un’era di grandi cambiamenti climatici e della globalizzazione le malattie emergenti e ri-emergenti costituiscono un problema sia per i Paesi in via di sviluppo sia per le economie più avanzate.

Come prevenire la diffusione di patologie emergenti? Quali i meccanismi di controllo?

A parere del dottor Di Paolo lo strumento più valido per monitorare l’introduzione delle malattie emergenti e ri-emergenti è la sorveglianza epidemiologica costante che consente, grazie alla sua flessibilità, di individuare e fronteggiare le emergenze sanitarie. Prioritariamente, quindi, controllo sanitario di frontiera e sul territorio da parte dei servizi veterinari e medici come vigilanza della potenziale diffusione di molte malattie di origine “straniera”.

Contemporaneamente, conoscenza e comunicazione rimangono valide roccaforti per la lotta nei confronti delle malattie transfrontaliere. "L’uso di sistemi di monitoraggio e controllo globalizzato e standardizzato nelle sue procedure (networks) - spiega Di Paolo - potrà essere significativamente efficace se utilizzato da specialisti esperti e aggiornati, in un continuo confronto".

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