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Cronaca

Alterco a Teateservizi, la replica di Barbone: "Precedenti in ufficio, impiegata ha causato interruzione di pubblico servizio"

Il direttore della Teateservizi sull'aggressione verbale avvenuta pochi giorni fa: "L’impiegata citata nell’articolo era destinataria di un preciso ordine di servizio. Non favorisco nessuno solo perché parente, amico o conoscente di altri dipendenti comunali"

Ammette i toni perentori ma precisa che la discussione con la dipendente è scoppiata a porte chiuse e non davanti all'utenza il direttore della Teateservizi Antonio Barbone replicando alla notizia pubblicata pochi giorni fa, quando un'impiegata è finita al pronto soccorso dopo un'aggressione verbale da parte del suo superiore.

"L’impiegata citata nell’articolo - chiarisce Barbone - è destinataria di un preciso ordine di servizio, trasmesso con apposita nota per iscritto, per svolgere la mansione di cui trattasi, il front-office per il canone idrico. Non era pertanto necessaria alcun’altra comunicazione da parte mia.

Non ottemperando ai suoi doveri l’impiegata ha causato l’interruzione di un pubblico servizio, in violazione del codice etico e del diritto degli utenti a vedere soddisfatte le proprie aspettative. Molti utenti per potersi recare presso i nostri sportelli devono infatti richiedere permessi sul lavoro o sacrificare le loro ferie. Sono intervenuto tempestivamente per consentire agli utenti in attesa di fruire di un servizio a cui avevano diritto ed evitare il protrarsi di una situazione incresciosa. Ho sollecitato con tono perentorio l’impiegata ad adempiere alle proprie funzioni ma la stessa si giustificava dicendo di avere altro da fare, indicandomi alcune pratiche che ho visionato velocemente e giudicato non urgenti, in quanto potevano essere evase fuori dell’orario di ricevimento del pubblico".

Il direttore di Teateservizi precisa che il tutto sarebbe avvenuto a porte chiuse, in presenza di un'altra impiegata con cui la signora condivide la stanza e che quest'ultima sarebbe stata invitata ad occuparsi immediatamente del pubblico per altri servizi di sua competenza. 

"Già in passato - spiega ancora Barbone - l’impiegata aveva rifiutato di svolgere la mansione assegnata costringendomi a ribadire via mail di eseguire i compiti a lei assegnati nell’ordine di servizio. Quanto al marito dell’impiegata, dipendente del Comune di Chieti, lo stesso è già illegittimamente permesso di interferire nell’attività della Teateservizi recandosi presso i nostri uffici e chiedendo ad alta voce e con tono alterato dov’è fosse la moglie e perché fosse stata spostata di stanza. Ha tentato anche un approccio diretto con me chiedendomi di adibire la moglie ad una mansione diversa da quella assegnata. Si fa presente che la dipendente è risultata idonea ai concorsi espletati da Teateservizi e che è stata reclutata scorrendo le graduatorie e per circa due anni adibita all’inserimento dati e svolgimento delle pratiche afferenti il servizio idrico acquisendo la conoscenza sia del software gestionale che delle pratiche afferenti tale servizio. Si precisa che con il passaggio del servizio all’Aca la Teateservizi deve gestire solo le pratiche residuali e quindi l’assegnazione di tale mansione è solo temporanea".

E conclude: "Nello svolgimento della mia attività professionale non mi sono mai piegato a pressioni esterne e tantomeno non ho mai favorito nessuno solo perché parentr, amico o conoscentie di altri dipendenti comunali o amministratori vari. Se l’impiegata in questione ritiene di poter scegliere essa stessa le mansioni a cui essere adibita ricorrendo all’aiuto del marito dipendente comunale o perché figlia di un ex dipendente comunale o di ricevere trattamenti di favore non trova in me terreno fertile".

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