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Cronaca

Il romanzo autobiografico che scuote i pregiudizi: "Anche in carrozzina si può fare tutto"

Paola Leccese, teatina, si racconta nel volume "Mai stata in ginocchio", che verrà presentato domenica al Gran Caffè Vittoria

La storia di un’Italia che non c’è più si intreccia a quella personale di una donna che dall’infanzia alla soglia dei 60 anni ricorda la sua intera esistenza di figlia, studentessa, donna, moglie e madre, con la presenza costante della sua sedia a rotelle. È “Mai stata in ginocchio”, il romanzo della teatina Paola Leccese, edito da Riccardo Condò editore, che sarà presentato domenica (9 aprile) al Gran Caffè Vittoria.

Un romanzo autobiografico, che fa sorridere e commuovere, dove la storia più recente dello Stivale si intreccia alle vicende personali. Ricordi vivissimi, in cui ogni aneddoto si anima attraverso la descrizione di colori, odori e melodie, che la scrittura riesce a catapultare fuori dalle pagine stampate. Non un libro sulla disabilità, o sulla vita in carrozzina. Ma un romanzo su una vita, quella di una donna forte, determinata, impegnativa, capace di costruire la propria esistenza contro i pregiudizi di molti, che ha amato, sofferto e si è rialzata. Ma che, prima di essere una persona in carrozzina, è una professionista, una moglie, una mamma, una scrittrice. Ogni capitolo è raccontato con un carattere tondo, con alcuni inserti in corsivo in cui l’autrice dà voce a riflessioni e commenti personali. Sullo sfondo l'Italia dell'ultimo mezzo secolo, la vittoria della nazionale, ai mondiali di calcio del 1982, le trasmissioni di Raffaella Carrà, riti e tradizioni delle famiglie del boom economico.

Nata a Chieti nel 1958, Leccese è molto nota nella sua città, dove lavora come funzionario alla Questura e dove ha ricoperto il ruolo di consigliera comunale di maggioranza durante l’amministrazione di Francesco Ricci. A Chieti si è diplomata al liceo classico Vico, proseguendo poi con la laurea in Filosofia a 21 anni, il Magistero in Scienze Teologiche, la laurea triennale in Sociologia. Nella sua città è stata anche, per un breve periodo, insegnante al liceo scientifico Masci. Pezzi di vita che trovano in spazio in “Mai stata in ginocchio”, insieme ai ricordi di bambina, all’amore per la famiglia, a un matrimonio finito e alle passioni per la sua cagnolina, per la Juventus e per lo sport in generale.

“Scrivere un romanzo autobiografico è difficilissimo - racconta Paola Leccese - ma sentivo il bisogno di dare un messaggio: con forza, coraggio, tenacia si può affrontare anche una vita difficile. Anche con un handicap, si può e si deve fare di tutto per realizzare i propri obiettivi di vita. Racconto anche delle difficoltà, ma la mia non è una denuncia: vuole essere un messaggio positivo”. Quello che ha sempre animato ogni fase della sua vita. 

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