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Cronaca Chieti Scalo / Via Amiterno

Riapertura "Antonelli": la scuola che vorrei esiste davvero!

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo 3 di Chieti che ringrazia i genitori, il personale della scuola e tutte le altre figure che hanno garantito la riapertura della scuola media a Chieti Scalo, nonostante i lavori di ristrutturazione cui l'istituto è stato sottoposto

La scuola che vorrei esiste davvero!
Desidero esprimere il più sentito e riconoscente “grazie” al personale ausiliario e amministrativo, a tutti i docenti, ai genitori e agli alunni dell’Istituto Comprensivo n°3 di Chieti Scalo che mi onoro di dirigere da diversi anni.
Grazie perché tutti noi insieme, dimostrando coraggio e tenacia e mettendo in campo le migliori energie e il nostro sentimento di cittadinanza attiva e compartecipe, abbiamo compiuto quella che sembrava un’impresa impossibile, un piccolo, grande “miracolo”: riaprire la scuola media “Antonelli” il 12 settembre insieme alle altre scuole del nostro Istituto, dopo i lavori di ristrutturazione dell’edificio da parte del Comune di Chieti; lavori che, come sapete bene, si sono protratti ben oltre i termini previsti.


Grazie al nostro impegno, alla preziosa disponibilità dei radioamatori della sezione ARI di Chieti e del loro presidente sig. Vitale, all’associazione di quartiere di via Amiterno “Amiterno’s Brothers”, oggi la nostra scuola media “Antonelli” è la più moderna, spaziosa e sicura scuola media di Chieti. Le strutture sportive all’avanguardia, i suoi impianti di baseball in erba, il campo coperto di beach tennis e beach volley con sabbia riscaldata, la piscina in convenzione con la società sportiva Teate Splashing, le aule laboratorio, il forno per la cottura della ceramica e l’ampia sala mensa con cucina funzionante, rendono la nostra scuola media “Antonelli” unica nel panorama cittadino, una sorta di campus americano, un gioiello nel cuore della nostra città. La grande difficoltà che abbiamo dovuto affrontare insieme del non rispetto dei tempi di lavorazione da parte del Comune, avrebbe potuto essere fonte di tensione e spaccatura nella nostra comunità; noi invece abbiamo avuto la forza di trasformare questa difficoltà, questo grande problema oggettivo in un’occasione per misurare la nostra capacità di essere scuola, di essere una vera comunità educante. Attraverso lo sforzo compiuto di risolvere un problema che avrebbero dovuto risolvere altri per competenze e risorse, abbiamo dimostrato di essere una comunità autentica, cioè un insieme di persone capaci di attuare un processo educativo per tutti. Abbiamo dato un esempio concreto di come, in tempi di crisi economica e valoriale, di individualismo e sfiducia nelle istituzioni, il principio della sussidiarietà sia realizzabile.

Abbiamo trasformato un limite oggettivo in una risorsa per crescere, affrontando un problema e la sua soluzione in maniera cooperativa, intrecciando legami e vivendo insieme la scuola come una realtà organica che interagisce positivamente al proprio interno e con il resto della società globale. Lavorare insieme per rendere abitabile e accogliente la nostra nuova scuola media “Antonelli” ci ha permesso di intessere linguaggi affettivi ed emotivi, di condividere valori e progettualità, di respirare insieme un clima positivo di convivialità relazionale, di scambiarci ruoli, di esercitare un positivo empowerment, in altre parole di sentirci tutti appartenenti ad una comunità vera e viva. E’ stato emozionante per me vedere docenti di scuola dell’infanzia, di scuola primaria e di scuola secondaria condividere attrezzi da lavoro con il personale ausiliario e amministrativo, vedere genitori tinteggiare aule insieme agli operai del Comune, docenti lavare e stirare tende contribuendo così tutti insieme al progetto di ripulire, arredare e decorare la Scuola media “Antonelli” con lo scopo di preparare l’accoglienza delle nostre classi. Abbiamo costruito tutti insieme quel curricolo implicito connotativo delle scelte pedagogiche e culturali che caratterizzano la nostra offerta formativa e il nostro Know how: accoglienza, inclusione,attivismo, apertura all’Europa e al Mondo.

Se la mia preoccupazione all’alba dello scorso settembre, quando nasceva l’Istituto comprensivo n°3 per effetto del piano di dimensionamento, era quella di costruire una nuova identità capace di generare appartenenza e progettualità unitaria, oggi con soddisfazione posso dire che questa sfida è stata vinta da tutti noi, insieme. Questa non è presunzione perché i dati ci dicono che in un anno siamo cresciuti: da 1135 alunni siamo passati a oltre 1200, dalle iniziali 6 classi di scuola media siamo passati alle attuali 8. Abbiamo vinto importanti premi nazionali ed europei come il progetto e-twinning “The adventures of the two Twinnies around the world” che ha avuto il riconoscimento del Label di qualità nazionale ed europeo e che ha permesso ai nostri alunni di vincere un camp in Turchia in immersione linguistica totale, come il progetto etwinning “Voice” che lo scorso anno si è aggiudicato l’importante premio pedagogico francese “Ippocrene dell’Education” o come l’attuale progetto di gemellaggio elettronico europeo "Supercitizen’s almanac", vincitore del primo premio nazionale e tedesco sulla cittadinanza, in quanto ritenuto dalla commissione valutatrice "incredibilmente creativo, motivante, molto ben pianificato e organizzato". La nostra lunghissima tradizione nella progettazione europea e nei partenariati internazionali, iniziata nel 1995, ed inoltre il gemellaggio dei nostri alunni della scuola media con i coetanei giapponesi di Minimishamara ci permette, a ragione e senza autoreferenzialità, di definirci una scuola non solo europea, ma internazionale della quale tutti noi dobbiamo essere orgogliosi perché vi apparteniamo e abbiamo contribuito a costruirla e farla crescere.

E’ proprio questa la scuola che vorrei! Ancora grazie a tutti voi!

Paola Di Renzo

Dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo n. 3

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