Vertenza Maristella: la lettera dei dipendenti
Gli operatori del Centro riabilitativo Maristella di Chieti scrivono una lettera per chiedere chiarezza su quello che sta succedendo alla struttura e su quel che ne sarà di loro e dei 35 pazienti ricoverati
Chieti, 2/11/2011
Gentile Direttore,
siamo i dipendenti dell’Istituto Maristella e la contattiamo per portare alla luce la precaria condizione in cui vige la nostra situazione professionale e per esprimere alcuni dubbi sulle ultime vicissitudini riguardanti la nostra struttura.
Il primo aspetto che intendiamo segnalare è il comportamento, da noi ritenuto anomalo, da parte delle Istituzioni in seguito al fallimento del Centro (e il successivo insediamento del curatore fallimentare).
La prima asta ad esempio, volta alla sua vendita, è stata sospesa in seguito ad una diffida del Sindaco di Chieti, il quale riteneva che i locali non fossero messi a norma; problema segnalato solo a ridosso dell’asta ma che, in precedenza, non era stato mai oggetto di attenzioni (lavoriamo in questo Istituto dal 1996, ed è lecito chiedersi da parte nostra come mai tutto ciò sia venuto alla luce solo ora).
Un altro dubbio riguarda i controlli; dal fallimento ad oggi l’Istituto è stato ispezionato dai NAS dei Carabinieri, dalla ASL di Lanciano-Vasto-Chieti e dal Dipartimento di Prevenzione di Chieti svariate volte .
Noi dipendenti formuliamo alcune domande che ci facciamo da tempo:
- Come mai un numero così elevato di ispezioni in un lasso di tempo così breve?
- Perché per 15 anni ad Angelini nessuno ha detto nulla riguardo alle criticità strutturali e di cui si parla solo in prossimità dell’asta, e ci si ricorda solo ora che siamo tutelati da un tribunale?
- Chi ha interesse a denunciare così frequentemente tali irregolarità alla Commissione Parlamentare della Sanità?
- Perché invocare ad ogni ispezione e solo per il Maristella la legge 32 del 2007 , quando la stessa legge prevede che per tutte le strutture preesistenti come la nostra vi è la possibilità di presentare un cronoprogramma di interventi da concludere entro la fine del 2012 (cosa che la Curatela ha fatto)?
- Perché la ASL non applica la stessa solerzia nel pagamento delle fatture del Maristella, i cui dipendenti sono senza stipendio da 6 mesi?
- Chi ha interesse infine nel far chiudere il Maristella e per quale motivo?
Vogliamo mettere in evidenza per concludere la gravità della situazione sia sul piano umano, perché parliamo di persone deboli e sofferenti, che vivono nella impossibilità di difendere i propri diritti, sia sul dramma di noi dipendenti,che, nonostante non percepiamo da mesi gli stipendi, continuiamo a prestare un servizio sempre attento e professionale.
Noi lavoratori chiediamo chiarezza e giustizia, non solo per noi, ma anche per i nostri 35 ospiti che soffrono di alte disabilità psicofisiche e che seguiamo con premura da oltre venti anni.
Distinti saluti.
I dipendenti dell’Istituto Maristella