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Cronaca

Il Tar blocca le trivelle, Legambiente: "Una sentenza non basta"

Per l'associazione la sentenza del Tar Lazio rappresenta una grande vittoria contro il pericolo delle trivellazioni in Adriatico, ora però occorre cancellare l'articolo 35 del decreto Sviluppo

“Il pronunciamento del Tar del Lazio è una grande vittoria contro il pericolo delle trivellazioni in Adriatico. Siamo davvero soddisfatti, anche se ciò non basta a evitare il rischio di piattaforme petrolifere nei mari italiani – è quanto dichiara Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente, in merito alla sentenza del Tar del Lazio che boccia i progetti di ricerca di petrolio della Petroceltic al largo delle Isole Tremiti - Il parlamento proceda ora alla cancellazione dell’articolo 35 del decreto Sviluppo voluto dal ministro Passera e scommetta su una strategia energetica nazionale che non rilanci le fonti fossili ma punti su efficienza e rinnovabili”.

L’articolo 35 del decreto Sviluppo, infatti, aumenta a 12 miglia la fascia di divieto per le nuove richieste di estrazione di idrocarburi a mare e fa ripartire tutti i procedimenti autorizzatori per la prospezione, ricerca ed estrazione di petrolio che erano stati bloccati dal decreto 128/2010 approvato dopo l’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico.

Ciò potrebbe dare il via libera a ben 70 piattaforme di estrazione petrolifera che si sommerebbero alle 9 già attive nel mare italiano.

Legambiente, Greenpeace e Wwf hanno organizzato per il 9 ottobre presso il Senato della repubblcia a Roma il convegno “Trivelle d’Italia”: "Sarà un’ulteriore occasione - spiegano - per mettere in evidenza le scarse riserve di petrolio presenti in Italia e le royalties irrisorie con cui le compagnie petrolifere spingono alla corsa all’oro nero e per fermare la deriva petrolifera del governo Monti".

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