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Cronaca Lanciano

La scuola invita la scrittrice omosessuale, ma la preside chiede il permesso dei genitori

Accade all'istituto De Titta-Fermi di Lanciano, dove Collettivo Studentesco e Arcigay polemizzano: "Perché chiede ai genitori se reputano 'consono' un orientamento sessuale?"

La scuola invita una scrittrice omosessuale e la preside chiede ai genitori degli studenti l’autorizzazione per partecipare, per verificare se l’argomento sia “consono alla personale sensibilità”. Accade all’istituto De Titta-Fermi di Lanciano, dove prima è insorto il Collettivo Studentesco, alla cui voce oggi si unisce anche quella di Arcigay Chieti. 

L’evento in programma è la presentazione del volume della scrittrice Francesca Vecchioni, figlia del cantautore Roberto e presidente di DiversityLab, intitolato “Ti innamorerai senza pensare”, che riguarda argomenti inerenti “i diritti civili, differenza di genere e diversità”. Onde evitare problemi o proteste successive, la preside ha interpellato le famiglie. Ma Arcigay taccia come “grave” questa azione. 

“Ci domandiamo - spiega l’associazione - che valore didattico possano avere le sue parole verso uno studente o studentessa omosessuale che si chiederà, dovendo riportare in famiglia la circolare, se la propria famiglia possa considerare il suo orientamento sessuale “consono”.  Quale messaggio di inclusione e accettazione fa passare la scuola? Cosa potrà mai provare uno studente o una studentessa sentendo oggetto di una indagine conoscitiva ostativa il proprio essere e la propria affettività? Indagine che sembra essere però preclusiva dell’incontro con la scrittrice invitata a presentare la propria esperienza di vita attraverso il suo libro”. 

E ancora: “Se le istituzioni scolastiche, attraverso i propri rappresentanti, non sono i primi ad essere inclusivi e se considerano l’accettazione della omosessualità una ‘opinione’ che possa turbare qualcuno, riteniamo che sono davvero pochi i passi avanti che questa società potrà fare”

Il dubbio è anche su cosa succederà nel caso in cui le famiglie interpellate, con un esito ad oggi ancora ignoto, dovessero ritenere inopportuna la presentazione del libro. “A quel punto l’incontro sarà annullato - accusa Arcigay - e la scuola avrà fallito il suo intento educativo e di apertura. Per evitare lamentele e probabili contestazioni da parte delle famiglie più tradizionaliste, l’istituzione scolastica sta rinunciando al proprio ruolo educativo delegando alcune scelte ‘scomode’, creando nel contempo un pericoloso precedente”. 

L’associazione si propone inoltre per organizzare, a scuola, incontri di sensibilizzazione su temi attuai come bullismo e omofobia, ma anche educazione alla diversità e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

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