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Cronaca Lanciano

Lanciano: "E' un ecomostro", maggioranza divisa sul De Titta

Fa discutere il progetto di ampliamento dell'Istituto De Titta di Lanciano, che ieri in consiglio comunale ha ricevuto l'ok, dividendo aspramente la maggioranza

Le associazioni Italia Nostra e Nuovo Senso Civico non hanno usato mezze parole, e hanno definito "ecomostro" il progetto di ampliamento dell'Istituto De Titta di Lanciano, che ieri in consiglio comunale ha ricevuto l'ok, dividendo aspramente la maggioranza. I coordinatori di Progetto Lanciano, Marcello Rovetto, e Sel, Gianni Antonacci, hanno infatti rimesso il proprio incarico perchè in palese disaccordo con questa decisione.

Spiega Rovetto: "Ritengo giunto il momento di considerare conclusa la bellissima esperienza di coordinatore di Progetto Lanciano. Un'esperienza bella, a tratti avvincente, sempre permeata da uno spirito di rispetto reciproco e di impegno comune per il bene della città. Quanto accaduto in consiglio comunale non mi è piaciuto. Il cuore ora mi dice che non ci sono più le condizioni per continuare a svolgere serenamente e proficuamente il ruolo di coordinatore".

La stessa delusione è stata espressa da Antonacci, che sabato mattina, nella riunione di circolo, formalizzerà le sue dimissioni. Duro anche Daniele Pagano, altro esponente di Progetto Lanciano, che parla di "una delle pagine più brutte per la nostra città".

IL PROGETTO - In sostanza, il consiglio comunale si è espresso a favore della costruzione di una nuova ala nel fabbricato che ospita il De Titta, da inaugurarsi entro la fine dell'anno scolastico 2015/16. Il risultato sarebbe la realizzazione, in pieno centro storico, di un edificio di cemento che andrebbe inevitabilmente a impattare con l'ambiente circostante, sorgendo a ridosso di mura antiche, in prossimità del Torrione Aragonese. L'opera, frutto di un accordo di programma da 1.600.000 euro stipulato tra il Comune di Lanciano e la Provincia di Chieti, si è resa necessaria dopo la dichiarazione di inagibilità della sede distaccata a seguito del sisma del 2009, che ha portato alcuni studenti a iniziare l'anno scolastico in corso facendo lezione in Aula Magna per l'impossibilità di reperire aule presso altri istituti.

LA PROPOSTA DI CASAPOUND - Intanto CasaPound ha proposto una soluzione: valutare la possibilità di cambio sede del De Titta con quella che attualmente ospita l'Istituto Tecnico Fermi. Spiega il portavoce cittadino Nico Barone: "Lo scambio di sedi, perfettamente realizzabile in quanto entrambi di proprietà della Provincia di Chieti, non penalizzerebbe gli studenti dei due istituti, che nelle nuove sedi potrebbero sicuramente usufruire di spazi adeguati alle loro esigenze, e prevedrebbe costi molto ridotti rispetto alla cifra stanziata per il progetto di edificazione della nuova struttura".

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