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Cronaca

Iva non pagata per venti milioni: arriva l'assoluzione per l'imprenditore Toto

Il tribunale di Chieti ha condannato a 4 mesi di reclusione Alfonso Toto, amministratore delegato della Toto spa per aver omesso di versare l'iva nel 2013, poi pagata a rate

Il giudice monocratico del tribunale di Chieti ha condannato a 4 mesi di reclusione l’imprenditore Alfonso Toto, 40 anni, figlio di Carlo Toto, per non aver versato venti milioni di iva. I fatti risalgono al 2013, l’amministratore delegato della Toto spa poi ottenne dall’Agenzia delle Entrate la rateizzazione del debito.

I suoi difensori hanno evidenziato che la Toto spa in quel periodo dovette fronteggiare un crisi di liquidità dovuta ai maggiori costi che l’impresa fu costretta a sostenere mentre stava effettuando i lavori lungo l’autostrada Firenze-Bologna, costi che solo in seguito vennero riconosciuti da Autostrade per l’Italia e che la scelta dell'imprenditore, in crisi di liquidità, fu quella di destinare i soldi al pagamento degli stipendi e dei contributi ai suoi 700 dipendenti.

Gli avvocati hanno fatto sapere che ci sarà ricorso in appello.

Aggiornamento del 20.4.2023 – La vicenda si è conclusa con il riconoscimento della piena e definitiva assoluzione da parte del tribunale competente (Corte di Appello de L'Aquila – Sentenza n.1266 depositata il 12 maggio 2018) nei riguardi dell'imprenditore Alfonso Toto. 

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