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Cronaca Lanciano

Disabile trascurata, il Consiglio di Stato bacchetta il liceo scientifico di Lanciano

Una studentessa affetta da un grave deficit visivo si era vista assegnare un insegnante di sostegno non adatto alle sue esigenze. Soddisfatto il Difensore civico regionale, Nicola Sisti

Un insegnante di sostegno a disposizione per un numero insufficiente di ore e con una specializzazione non funzionale alle esigenze della studentessa. E' successo a Lanciano, dove il Consiglio di Stato si è espresso sul caso di una studentessa del liceo scientifico Galilei colpita da un gravissimo deficit visivo. Si tratta di un significativo segnale di cambiamento in tema di attività di sostegno in favore di alunni disabili.

Tutto comincia quando alla giovane l’ufficio scolastico assegna un professore di sostegno, docente di educazione fisica (disciplina dalla quale l'alunna è esonerata), e per un numero di ore (9) che viene ritenuto insufficiente. I genitori, dopo numerosi ma inutili solleciti, decidono così di ricorrere prima al Tar e poi al Consiglio di Stato per vedere riconosciuti i diritti della loro figlia. E i giudici amministrativi di secondo grado hanno stabilito che la scuola deve assicurare alla ragazza 35 ore di sostegno, aggiungendo che le stesse devono essere svolte da professori dell'area umanistica e scientifica.

"Ma quel che più conta - spiega una nota del Difensore civico regionale, Nicola Sisti - è che il Consiglio di Stato, nel sottolineare che il diritto all’istruzione del disabile ha rilievo costituzionale e internazionale, ha evidenziato che esso va garantito in ogni caso, a dispetto di qualsiasi giustificazione attinente asserite carenza di risorse finanziarie, ha inoltre attribuito formale rilevanza giuridica alle aree disciplinari compatibili con le specifiche esigenze del disabile". Sisti ha espresso soddisfazione, sottolineando che "la difesa civica abruzzese vede premiate le proprie iniziative, testimoniate da un’invito formale rivolto già nel 2007 all’allora ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni e da pressanti successive segnalazioni agli uffici scolastici provinciali e regionali".

Sotto un altro aspetto, conclude il difensore civico regionale, "la vicenda ha evidenziato come la competenza generale del difensore civico possa evitare la proliferazione di altre forme di rappresentanza autoreferenziata dei diritti e di apparente tutela di soggetti unificati da identità situazionali".

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