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Cronaca Centro / Piazza Garibaldi

"Gli Istituti Riuniti rischiano il default, vanno ratificate le nomine del Cda"

L'allarme arriva dal presidente della commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, che accusa la giunta regionale di "colpevoli ritardi, che mettono a dura prova la futura esistenza della storica struttura teatina"

Gli Isituti Riuniti San Giovanni Battista e le altre strutture della Asp 1 rischiano il default. L'allarme arriva dal presidente della commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, che accusa la giunta regionale di "colpevoli ritardi, che mettono a dura prova la futura esistenza della storica struttura teatina". Al momento, nonostante ci si lavori dal mese di giugno, "non sono ancora stati ricotitutiti gli organi ufficiali, Consiglio di amministrazione e presidente, in modo da garantire la gestione dell'Asp con pieni poteri". La gestione resta in capo al commissario che deve limitarsi esclusivamente all'ordinaria gestione. Questo nonostante lo scorso novembre siano stati designati i due nuovi componenti del Cda, uno di centrodestra e l'altro di centrosinistra, senza che queste nomine siano ancora state ratificate. 

“Va ricordato – prosegue Febbo - che nel 2015 la sinistra teatina, con la copertura degli esponenti regionali, tentò un blitz politico nel tentativo di occupare anche i posti in consiglio riservati al centrodestra (probabilmente allo scopo di “pagare” marchette elettorali) nonostante i nostri avvertimenti e i suggerimenti per evitare la forzatura. Difatti, il Tar Abruzzo e l’Anac (Autorità Anticorruzione) hanno successivamente bastonato sonoramente la Regione annullando gli atti illegittimi adottati. Nel frattempo si preferisce rimandare la ricostituzione del Cda. Uno dei tre commissari, tutti del centrosinistra, che costituiscono il collegio si è dimesso ormai da mesi, per mancata condivisione nelle scelte di gestione? Perché la Regione non l’ha reintegrato?", si chiede Febbo.

Attualmente sono ancora in vita due contenziosi milionari con l’Asl di Chieti, uno per prestazioni eseguite e mai pagate dalla Asl e un altro per l’esercizio dell’attività nel presidio di Villa degli Ulivi. "Non sarà che i 198 posti accreditati al San Giovanni Battista possano far gola ad altre strutture locali non pubbliche?", aggiunge Febbo, che accusa: "La compartecipazione economica alla retta di assistenza, strumento voluto dai decreti di D’Alfonso nell’estate 2014, oltre a mettere in difficoltà gli assistiti e le loro famiglie, ha esposto i Comuni a ulteriori spese senza che la Regione abbia mantenuto gli impegni di sussidiarietà presi”.

Il presidente della Commissione di Vigilanza evidenzia come “alle Ipab siano stati accreditati più finanziamenti di milioni di euro per interventi di restauro, consolidamento e adeguamento. Chi saranno i progettisti? Chi i Direttori dei Lavori? Come vengono indette le gare d’appalto? E ancora, come sono stati scelti i consulenti degli staff dei commissari del centro sinistra?".

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