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Cronaca Roccascalegna

Invasi dai cinghiali nel centro abitato, il grido del sindaco di Roccascalegna: "Siamo sequestrati in casa"

Da giorni, un branco di oltre 30 esemplari si aggira nelle strade del paese. A nulla servono gli appelli del primo cittadino, che da tempo, insieme ad altri amministratori locali, chiede alle istituzioni di risolvere un problema grave

Da tempo, insieme ad altri omologhi della provincia, si batte per denunciare il pericolo causato dal proliferare incontrollato dei cinghiali nei centri abitati. E ora il sindaco di Roccascalegna, Domenico Giangiordano, lancia un vero e proprio allarme: "Ormai siamo sequestrati in casa!". Questo il commento del primo cittadino, che sul suo profilo Facebook ha postato le foto di un branco di ungulati passeggiare indisturbato nelle strade del suo paese. 

"Queste foto - racconta - sono state scattate ieri sera, in pieno centro a Roccascalegna, vicino il campetto sportivo dove i nostri bimbi vanno a giocare, dove i miei concittadini vanno a passeggiare, in mezzo alle case". Stando a quanto racconta Giangiordano, da giorni, ormai, il branco di oltre 30 cinghiali ha liberamente invaso il paese.

E il racconto prosegue: "C’è chi mi ha chiamato dicendomi che dalle finestre provavano a spaventarli con torce o grida, ma oramai sono talmente abituati che non hanno paura e vagano indisturbati alla ricerca del cibo". 

Ancora una volta, il sindaco ha avvisato la polizia provinciale, ma la sua battaglia contro il grave pericolo dei cinghiali resta inascoltato. "Purtroppo - si sfoga - ci scontriamo continuamente contro muri di gomma, molte volte sfiduciati da discorsi burocratici e politici, altre volte da ragionamenti ultra ambientalistici". 

Così, i pericoli per i cittadini continuano, nonostante gli appelli inascoltati degli amministratori locali, gli incidenti stradali sempre più frequenti e spesso con conseguenze fatali, i gravissimi danni all'agricoltura. 

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