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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"La città della camomilla come un lasciapassare a tutto ciò che non va bene", Paolo Tocco presenta il suo ultimo lavoro

Dalla musica plastificata figlia dei format ai meravigliosi talenti dell'Abruzzo, costretti a sudare per guadagnare spazio: una chiacchierata con il cantautore teatino che ci presenta il suo ultimo disco che si intitola "Ho bisogno di aria"

4. Tre dischi, “Anime Sotto il Cappello” (2008), “Il Mio Modo di Ballare” (2015, selezionato tra le migliori 50 opere in assoluto dal club Tenco) e ora “Ho bisogno di aria”. Lo consideri il disco della maturità? Come mai l'abbinamento disco-libro? Non sei nuovo a questa simbiosi…

Certamente sono affamato di critiche e spero ne arrivino di costruttive. Di contro sento che sia un tassello di maturità in più ad essersi aggiunto al piccolo rifugio culturale che mi sto costruendo. Un disco che per la maggior parte è prodotto dal vivo lasciando che anche i rumori e le flessioni di tempo e di intonazione siano parte integrante dell’espressione. Non sono un didattico e non ho la presunzione di chiamarmi cantante o musicista e quindi non ho alcuna dignità da salvaguardare in merito. Penso invece che sia una cosa pulita e sincera quella di mettere a nudo quello che faccio per chi avrà voglia e piacere di ascoltare e di leggere. Questo è un altro punto a cui tengo tantissimo. Oggi siamo inondati di musica plastificata, tutta uguale e perfetta, tutta figlia di un format anche quello. Quotidianamente lavoro con artisti e produzioni e non immagini quante copie delle copie delle copie vadano in giro, quanti retroscena, quanti magheggi vi siano dietro i brani che passano in radio e in tv. Nel mio piccolo, piccolissimo spicchio di mondo, dove non sono la fama né  il denaro il punto di arrivo, lascio che sia la semplicità e la sincerità a dettare i tempi e le regole. Questo disco è esattamente quello che senti suonare, un lavoro che mi somiglia tanto anche nella vita di tutti i giorni. Questo disco ha la faccia dei musicisti che lo hanno prodotto. Il romanzo che ho scritto, l’ho scritto di getto e ha la stessa identica forza. Ora incrocio le dita e vediamo se arriva come deve.

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5. A Chieti Scalo con Giulio Berghella hai fondato la Protosound Polyproject, azienda di produzione e promozione discografica. Sono passati tanti artisti da queste parti…

Sinceramente l’Abruzzo ultimamente lo coltivo molto poco. Nella canzone d’autore di casa nostra attendo il nuovo lavoro di Domenico Imperato, una penna assai interessante per me, uno dei tanti artisti passati dalla Protosound con il suo esordio “Postura libera”, proprio oggi esce il nuovo singolo dal titolo “Del mondo il canto". Poi abbiamo Adriano Tarullo da Scanno che è anche e soprattutto un grande chitarrista, fresco di pubblicazione con un disco dal titolo “Storie di presunta normalità”… abbiamo Francesco Costantini a Caramanico che assieme a Ovelio Di Gregorio ha pubblicato da pochi giorni un nuovo singolo dal titolo “In Silenzio” in lizza per il concorso “Musica contro le mafie” e tra l’altro i due hanno messo in piedi una “cantina” proprio al centro del paese che è un polo assurdo di energia e di condivisione musicale. Ma la lista potrebbe andare oltre accarezzando il jazz di cui il nostro territorio è ricchissimo… venerdì 24 saremo a Cepagatti a presentare con Michele Di Toro il nuovo disco di Piero Delle Monache, forse uno dei sax più importanti d’Abruzzo. Ma anche la musica cosiddetta colta, la classica ha delle pagine importanti nella nostra attualità. Siamo poveri di sperimentazione e di avanguardia anche se sul tema citerei gli amici Sherpa, forse uno dei progetti più belli della nostra regione in quanto a respiro interazione e psichedelia d’autore. Per il resto siamo davvero poveri di condivisione. Ecco un altro male del nostro tempo, figlio dei talent e dei format, di giudici e di competizioni. Siamo tutti in competizione. Ma l’arte non doveva essere incontro? La Protosound era destinata a chiudere lo studio, lo sapevamo bene fin dall’inizio ma ci abbiamo provato lo stesso. Quel posto ha fatto dialogare quasi tutta la musica del nostro territorio e non solo, pensate a Zibba che da Chieti è arrivato a Sanremo, gli anni di Radio per la classifica Indie Music Like del MEI, il format “Tutti i topi vogliono ballare” con una compilation pubblicata da Repubblica con artisti dal vivo passati dai nostri sutdi, da Filippo Graziani, The Niro, Mimmo Locasciulli oppure anche Max Pezzali, Massimo Priviero e tantissima “musica nostra” come i Discanto, Nduccio, Borghese, Dogs Love Company e tantissimi altri…

Avevamo un polo che poteva scrivere pagine importanti nella nostra storia. Opportunamente ignorato e lasciato da parte. Quanta fatica invitare a far cose ed elemosinare attenzioni da parte del territorio. Impossibile. Non è polemica, è la dura realtà e so benissimo che chi gestisce attività qui saprebbe capire a pieno quel che dico. In Abruzzo ci sono tantissime energie, meravigliose competenze e pochi ma buoni personaggi che sudano per dar loro spazio e voce… spesso inutilmente.

6. “Ho bisogno di aria” sarà anche un tour?

Parlare di tour mi sembra presuntuoso. Diciamo che sto chiudendo date di presentazione un po’ ovunque in Italia. Devo solo vincere la mia pigrizia e lottare con tempi e denari. Per il resto, a differenza della volta scorsa, direi che ho voglia di incontrare le persone e quindi cercherò di muovermi spesso per andare nei piccoli club, librerie o, come accaduto al FLA o come accadrà spero presto a L’Aquila, in piccolissimi teatri o sale da concerto. Lavoreremo molto, tutti quanti, per restituire come possibile una bella scena a questo lavoro.

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