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Cronaca

Interruzione idrica: il comitato Acqua e Beni Comuni striglia il sindaco

"Vogliamo che il sindaco prenda concretamente posizione contro i gravi e continui disservizi dell'ACA" affermano dal Comitato. Intanto le sospensioni notturne sono state confermate fino all'8 luglio

Stanchi dell'acqua che va via ogni sera, dell'erogazione a singhiozzi, di non poter fare una doccia alle dieci e trenta di sera. Brutte nottate per i cittadini di Chieti. All'aggravante caldo si è aggiunta quella, più antipatica, dell'interruzione idrica notturna, provvedimento preso urgentemente dall'ACA per fronteggiare la diminuzione di portata delle sorgenti. Il calendario dei disagi è stato reso noto ieri e riguarda la parte alta e bassa della città, Brecciarola e Casalincontrada.

Il Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti, nel denunciare i continui disservizi nella fornitura di acqua potabile, sollecita il sindaco Di Primio affinchè prenda concretamente posizione contro questa gestione.

"L’amministrazione municipale incolpa l’azienda acquedottistica, ma non mette in atto azioni concrete perché la situazione cambi - dichiara il portavoce ABC Luciano Di Tizio -  L’assemblea dei sindaci (ASSI) di Pescara, da cui l’ACA dipende, ha recentemente votato un documento nel quale si chiede che il carrozzone ACA, costoso e inefficiente, sia sostituito da una azienda speciale, modello Napoli, calibrata per essere davvero partecipata e al servizio dei cittadini".

Il Comitato teatino vuole che il sindaco Di Primio sciolga ufficialmente l’ACA applicando subito l’Indice Mall, che prevede delle penali a carico del gestore in presenza di disservizi e inadempienze.

"A Di Primio chiediamo concretezza e non semplici dichiarazioni stampa - prosegue - Gli chiediamo di non comportarsi come il suo predecessore che annunciò pubblicamente l’intenzione di incatenarsi per protesta davanti alla sede ACA, ma poi non fu neppure presente nella successiva assemblea elettorale. Il risultato fu la conferma dei vertici di una azienda che, allora come oggi, maltrattava Chieti e il suo territorio e che costa fior di euro ai contribuenti a fronte di una gestione che lascia scontenti migliaia di utenti".

Tra l'altro il 1° luglio, sarà il secondo anniversario della consegna ufficiale in Municipio da parte del Wwf della petizione firmata da circa 1200 cittadini per chiedere l’inserimento nello Statuto teatino del concetto di "acqua bene comune e patrimonio inalienabile della collettività". Ma dopo due anni non c’è stata alcuna risposta ufficiale, a dispetto degli oltre 27 milioni di italiani che hanno votato sì al referendum per togliere ogni forma di profitto dall’acqua.

 

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