rotate-mobile
Cronaca Colle dell'Ara / Via dei Vestini, 31

All'università di Chieti il congresso internazionale sulla malattie cardiovascolari

L’incontro, promosso dalla fondazione Menarini, è organizzato da Raffaele De Caterina, del dipartimento di Cardiologia all’università d’Annunzio di Chieti-Pescara e da Carlo Patrono, del dipartimento di Farmacologia dell’Università  Cattolica di Roma-

"International Summit on Atherothrombosi”, promosso dalla fondazione internazionale Menarini, a Chieti, nell'auditorium del rettorato dell'università d'Annunzio, dal 13 al 15 luglio. Si parlerà di aterosclerosi, colesterolo in eccesso, trombosi e infarto. Nonostante l’osservata, progressiva riduzione della mortalità cardiovascolare nei paesi industrializzati, infatti, le malattie conseguenti all’aterosclerosi della parete arteriosa e alla trombosi, specificamente la cardiopatia ischemica, l’ictus ischemico e l’arteriopatia periferica, rimangono ancora patologie molto frequenti e sono fra le maggiori cause di morte prematura e invalidità permanente nella popolazione europea. Le cause di queste malattie sono multifattoriali, alcune modificabili con gli interventi sullo stile di vita, come l’inattività fisica, il fumo e le cattive abitudini alimentari, altre anche con un trattamento farmacologico, come le dislipidemie, l’ipertensione arteriosa, il diabete. 

Durante il congresso si parlerà delle principali cause di malattia cardiovascolare e delle sue conseguenze. L’incontro è organizzato da Raffaele De Caterina, del dipartimento di Cardiologia all’università d’Annunzio di Chieti-Pescara e da Carlo Patrono, del dipartimento di Farmacologia dell’Università  Cattolica di Roma.

Dopo una lettura giovedì alle 17 da parte del professor Luigi Capasso di Chieti, il venerdì si apre con interventi da parte dell’eccellenza americana in questo campo. Parleranno infatti dei meccanismi alla base dell’aterotrombosi Renu Virmani (Washington), Peter Libby (Boston), Garret FitzGerald (Philadelphia), Anne Marie Schmidt (New York), Daniel J. Rader (Philadelphia) e Bruce Furie (Boston). Seguono venerdì pomeriggio e sabato gli interventi di relatori italiani e internazionali riguardanti le prospettive cliniche e le terapie disponibili.

Il convegno è destinato alle seguenti figure professionali: medici (angiologia, cardiologia, medicina generale, ematologia, endocrinologia, geriatria, malattie metaboliche e diabetologia, medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, medicina fisica e riabilitazione, medicina interna, nefrologia, cardiochirurgia, ginecologia e ostetricia, farmacologia e tossicologia clinica), infermieri, tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. La partecipazione alle giornate del 14 e del 15 Luglio darà diritto a 10,5 crediti formativi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

All'università di Chieti il congresso internazionale sulla malattie cardiovascolari

ChietiToday è in caricamento