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Cronaca Vasto

Iniziata l'autopsia sul corpo trovato a Vasto

All'ospedale di Chieti anche i genitori di Eleonora Gizzi per il prelievo della saliva: il loro dna potrà essere comparato a quello del cadavere per accertarne l'identità. E spunta una testimonianza secondo cui una donna si accampò in quella zona agli inizi di aprile

È iniziato alle 12.30 a Chieti l’esame autoptico sul corpo trovato ieri accanto ad un pilone dell’a14, a Vasto. Ci vorranno ore per scoprire l’identità del cadavere, ridotto ad uno scheletro, e la causa della morte.

All’ospedale clinicizzato sono andati anche Italo Gizzi e Grazia Marinucci, i genitori di Eleonora Gizzi, per essere sottoposti al prelievo della saliva. Servirà a comparare il loro dna con quello del cadavere: se coinciderà, non ci saranno più dubbi sul fatto che quella sia la maestra 34enne sparita proprio da Vasto il 28 marzo scorso.

Alcuni elementi fanno pensare che sia proprio così. Il cadavere era in posizione fetale, adagiato su alcuni cartoni come a volersi riparare dal freddo. Coinciderebbero, secondo indiscrezioni, la giacca e gli stivaletti trovati a poca distanza con quelli di Eleonora.

All’agenzia Agi il medico legale Cristian D’Ovidio ha rivelato che “alcuni elementi dello scheletro consentono di ipotizzare che il cadavere possa appartenere a una donna”. Ma solo esami più approfonditi, compreso il dna, potranno dare l’assoluta certezza.

Ieri pomeriggio Italo Gizzi ha parlato a lungo con il tecnico della società Autostrade che ha trovato il cadavere. E al mistero si aggiunge un nuovo particolare: lo stesso tecnico avrebbe raccontato di aver visto in due occasioni, il 3 e il 10 aprile, una donna che dormiva nelle vicinanze dello stesso pilone. L’episodio sarebbe stato segnalato alle forze dell’ordine.

Sul caso indaga il pm di Pescara Giancarlo Bellelli, applicato temporaneamente alla procura di Vasto. 

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