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Cronaca

Indagati sei dirigenti di Strada dei Parchi: sequestro preventivo di beni per 27 milioni di euro

Sono accusati di non aver adempiuto alla manutenzione ordinaria dei viadotti delle autostrade A24 e A25 nel territorio teramano

Sequestro preventivo da 27 milioni nei confronti di sei dirigenti di Strada dei Parchi, la società concessionaria delle autostrade A24 e A25. La misura è stata eseguita dalla guardia di finanza di Teramo. 

Il provvedimento, come ricostruisce l'Ansa, è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Teramo, che ha accolto le richieste dei pm titolari delle indagini, Laura Colica e Silvia Scamurra, al termine delle complesse investigazioni originate da alcune segnalazioni successive al crollo del ponte Morandi" di Genova, che denunciavano lo stato di evidente degrado delle pile dei viadotti della A24, e in particolare di quelli ricadenti nel territorio teramano.

Si tratta dei nove viadotti della tratta teramana delle autostrada A24 e A25, ossia San Nicola, Grotte, San Nicola 1, San Nicola 2, Cerchiara, Cretara, Biselli, Collecastino, Temperino.

In particolare, nel mirino delle fiamme gialle sono finiti disponibilità finanziarie, beni mobili, immobili, per un ammontare complessivo di 26.714.224,94 euro, nei confronti dei sei soggetti indagati che nel tempo hanno assunto cariche apicali della Strada dei Parchi spa e di altre due società collegate.

I sequestri sono stati disposti nei confronti di Lelio Scopa, presidente del consiglio di amministrazione di Strada Parchi, Cesare Ramadori, amministratore delegato, Mauro Fabris, vicepresidente del Cda, Igino Lai, direttore generale, e dei procuratori e direttori operativi Carlo Marco Rocchi e Gabriele Nati.

I reati contestati sono inadempimento di contratti di pubbliche forniture, per non aver adempiuto agli obblighi di manutenzione ordinaria, attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d'ufficio continuato. Secondo la procura, gli indagati "facevano mancare opere necessarie a un pubblico servizio non assicurando la funzionalità e l'esercizio in sicurezza dell'infrastruttura A24 nella tratta teramana da Isola del Gran Sasso Colledara". 

La procura contesta "l'intenzionalità del dolo degli indagati quali amministratori della società concessionaria Strada dei Parchi" e punta il dito sui rapporti tra la concessionaria e il gruppo Toto, di cui fa parte. 

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, Strada dei Parchi avrebbe continuato "ad affidare in modo diretto alla Toto Costruzioni Generali (bypassando qualsiasi procedura di evidenza pubblica) la pressoché totalità dei lavori appaltati a far data dall'anno 2017", con la "piena consapevolezza della portata di tale condotta" e "inequivoca volontà di procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale alle società del gruppo Toto".

Come riporta l'Ansa, le Fiamme Gialle teramane "hanno esaminato lo stato del consistente contenzioso amministrativo in materia di obblighi gravanti sulla Strada dei Parchi spa derivanti dalle Convenzioni di affidamenti infragruppo", sono stati sentiti dirigenti e funzionari del ministero e i responsabili della società ed "accertate a carico dei vertici della concessionaria plurime condotte di abuso d'ufficio". Secondo la procura, "abusando della loro qualità di 'incaricato di pubblico servizio' pur avendo da concessione e da legge la facoltà di affidare i lavori connessi all'autostrada ad imprese collegate nella misura massima del 60% del valore della concessione, hanno superato detta percentuale già dal 2015 e - nonostante le varie diffide del ministero - hanno continuato ad affidare i lavori infragruppo alla Toto spa Costruzioni Generali anche violando costantemente i dettami del Codice degli Appalti. Tali condotte illecite hanno comportato il sequestro diretto e per equivalente nei confronti di tre degli indagati e il sequestro diretto nei confronti delle società collegate alla Concessionaria, per circa 21 milioni di euro".

In una nota della Toto holding si legge: "Abbiamo la consapevolezza di aver sempre rispettato le prescrizioni, le regole, la tutela della sicurezza dei nostri utenti. Abbiamo la coscienza tranquilla in attesa della decisione del tribunale del riesame di Teramo che, riunitosi oggi, non si è ancora pronunciato, e nella cui serenità e serietà di giudizio confidiamo pienamente”.

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