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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I genitori chiedono sicurezza per il Savoia, inizia l'indagine per verificare le zone critiche

La Provincia ha già avviato i lavori di somma urgenza dopo il crollo dell'intonaco di due settimane fa e stamani le famiglie sono state ricevute dai tecnici

Nuovo incontro in Provincia per l'istituto industriale Luigi di Savoia di Chieti. Dopo il crollo dell'intonaco che poco più di due settimane fa ha messo in allerta studenti e famiglie e l'inizio degli interventi di somma urgenza, i genitori non vogliono che si abbassi la guarda sulla sicurezza della scuola. 

Per questo, stamani i rappresentanti dei genitori e alcune mamme e papà, una settantina in tutto, sono stati ricevuti in Provincia dall'architetto Francesco Faraone, responsabile del servizio Edilizia scolastica e provinciale, con i consiglieri Graziano Marino ed Emiliano Vitale. L'obiettivo dell'incontro era fare il punto su quanto l'ente sta facendo per la sicurezza del Savoia. 

Al momento, come ha spiegato Faraone ai genitori, la scuola è da considerarsi staticamente sicura e sono già iniziati i lavori di somma urgenza, ossia gli interventi sulle zone già visibilmente danneggiate e su quelle in condizioni di criticità urgenti. 

Già la prossima settimana, una ditta specializzata avvierà un'indagine che consentirà, attraverso uno strumento speciale in grado di captare le immagine termografiche, di individuare altre eventuali criticità non ancora individuate. Questa fase durerà dai 5 ai 10 giorni lavorativi e, al termine del lavoro, un gruppo ristretto di genitori già individuati incontrerà nuovamente i tecnici della Provincia per riferire agli altri.

L'intento comune è di avviare una collaborazione tra l'ente e le famiglie, per garantire la sicurezza dei circa 1.600 ragazzi che ogni giorno frequentano le lezioni nelle aule dell'istituto. 

Di sicuro, questi piccoli interventi non sono sufficienti. Per il Savoia, ci sono già 5 milioni di euro pronti per avviare lavori di ristrutturazione della parte di più recente costruzione, che dovrebbe iniziare nel 2020. Al momento, però, non c'è ancora alcuna certezza sulla durata e, soprattutto, sull'eventuale sede alternativa per ospitare i ragazzi. 

"Non vogliamo che si abbassi la guarda - dicono i genitori - perché ora fortunatamente non è successo nulla di grave, ma la scuola ha bisogno di manutenzione adeguata, non solo per chi la frequenta oggi, ma anche per chi vi entrerà in futuro".

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