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Cronaca Casalincontrada

Rifiuti, impianto a Brecciarola: la Tea replica al Wwf

La zona in cui l'impianto sorgerà non è a pericolosità elevata e non si verificheranno danni di nessun tipo all'ambiente. La Tea risponde alle inesattezze del Wwf

"Non ci saranno 800 tonnellate al giorno di rifiuti, l'impianto di recupero imballaggi previsto in Casalincontrada, avrà una capacità di trattamento è pari a 15 tonnellate orarie, che corrispondono a 360 tonnellate al giorno, considerando la lavorazione su tre turni nelle 24 ore. Poiché la dotazione impiantistica è stata organizzata su due linee operative di pari dimensione, la potenzialità complessiva – a regime – di trattamento ammonta a circa 720 t/g di materiale in ingresso". Così spiegano dalla Tea Recupero Imballaggi, società cooperativa costituita dai promotori del progetto per la gestione dell’impianto, che intende chiarire le inesattezze delle dichiarazioni diffuse dal WWF a proposito della realizzazione dell’impianto che attualmente è al vaglio della Regione Abruzzo per la verifica di assoggettabilità di impatto ambientale.

"La zona destinata ad accogliere l'impianto, in località Brecciarola di Casalincontrada, ricade parzialmente nella zona di categoria a pericolosità moderata, ovvero in aree interessate da dissesti con bassa possibilità di riattivazione, dove conseguenza sono ammessi tutti gli interventi di carattere edilizio e infrastrutturale, in accordo con quanto previsto dagli Strumenti Urbanistici e Piani di Settore vigenti, conformemente alle prescrizioni generali di cui all’articolo 9".

“Il nuovo impianto – specificano dalla Tea - non provoca alcun danno diretto o indiretto all’ambiente ed è in linea con quanto previsto con la direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 ovvero sostenere l’uso di materiali riciclati in linea con la gerarchia dei rifiuti con l’obiettivo di realizzare una società del riciclaggio non ricorrendo allo smaltimento in discarica o all’incenerimento. Il Piano Territoriale delle Attività Produttive vigente, approvato con Delibera del Consiglio Provinciale di Chieti, n. 125, dell’11 dicembre 2007, prevede espressamente, dopo aver richiamato le disposizioni nazionali e regionali in materia, che gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali e/o pericolosi di origine industriale (o comunque non di origine urbana o assimilata) siano da ubicare, quale criterio preferenziale univoco, nelle aree artigianali e industriali già esistenti ovvero previste dalla pianificazione territoriale”.

“La dottoressa Loredana Di Paola del WWF – concludono - non dovrebbe sorprendersi per quella localizzazione in quanto, l’ubicazione dell’intervento non è stata lasciata alla libera iniziativa dei privati. Gli strumenti di pianificazione vigenti prevedono quella destinazione e tutto ciò risulta verificabile visitando il sito della Regione Abruzzo, sezione Geoportale – Sistema Informativo Geografico che altro non è la tecnologia digitale richiamata nella Sua inesatta nota”.

 

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