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Cronaca Casalincontrada

Impianto Casalincontrada, ci sarà valutazione di impatto ambientale

La commissione regionale ha deciso: si andrà al Via. L'impianto sorgerebbe in un'area non urbanizzata, circondata da casa e da un ristorante e sono necessari studi ulteriori. Delusa la ditta promotrice

L’impianto di Casalincontrada sarà sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Resta dunque ancora in sospeso il progetto per la realizzazione di uno stabilimento per il trattamento dei rifiuti della ditta Edilizia Colonnetta. L’impianto sorgerebbe in un’area non urbanizzata, circondata da case e persino da un ristorante. In più sarebbe molto il terreno da sbancare: per questo il comitato regionale ha deciso per uno studio più approfondito dell’impatto ambientale che avrebbe l’intervento. 

Uno stop, seppure momentaneo accolto favorevolmente da Sergio Montanaro, capogruppo di Casale Futuro. “La Regione Abruzzo, ma non la politica abruzzese e teatina – commenta - finalmente inizia a guardare con occhi diversi alla Valpescara, cominciando a tener conto della reale situazione di forte compromissione di quest’area densamente popolata sotto l’aspetto ambientale”.

Per Montanaro il merito di questo risultato va ai cittadini della Valpescara. I residenti di Brecciarola, Manoppello e Casalincontrada, infatti, da più di un anno si oppongono all’impianto di trattamento dei rifiuti con marce di protesta, lenzuoli dai messaggi decisi e trasferte all’Aquila per far sentire la propria voce alla commissione regionale. 

“Di questo aspetto – accusa il capogruppo di Casale futuro - si sarebbe dovuta occupare la politica e i politici teatini presenti nel consiglio comunale, in quelli provinciali e regioanli, in Senato e alla Camera. Invece la politica non si è espressa e anzi ha cercato in ogni modo di far vivere un progetto che è stato oggetto di appunti dal comitato per ben tre volte”.

Per Montanaro è “ancora più grave che la politica abbia cercato di strumentalizzare la componente sociale a sostegno di questo progetto illudendo da subito e per troppo tempo decine di persone che hanno perso il lavoro e che invece avrebbero avuto bisogno di parole chiare e non di illusioni vane”.

Si riferisce in particolare ai 70 ex lavoratori della Burgo, che nella cooperativa Tea, che dovrebbe gestire l’impianto di Casalincontrada, avevano investito 25 mila euro ciascuno, parte dei proventi della mobilità. Loro sono sempre stati convinti della bontà del progetto e delle rassicurazioni sull’impatto ambientale. Ma il Wwf ha sempre spinto per la Via: uno strumento che garantirebbe sicurezza sulla salute dell’ambiente e ai lavoratori stessi. 

La Edilizia Colonnetta, società promotrice del progetto, non nasconde la sua delusione, ritenendo di aver fornito sufficienti elementi per valutare l’effetto dell’impianto sull’ambiente. “Questo ulteriore rinvio alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale – scrive in una nota - rischia di avere conseguenze negative sugli aspetti sociali ed economici che questa iniziativa imprenditoriale privata è in grado di generare, considerate anche le notevoli attese in termini occupazionali”.

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