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Cronaca

Il futuro delle province, l'Uil: no alla bipartizione mare/monti

Per il sindacato la soluzione più equilibrata è l'unione L'Aquila/Teramo e Pescara/Chieti, occasione concreta per dare vita all'area integrata Pescara-Chieti individuando però una tipologia diversa dalle città metropolitane

L'Uil Abruzzo contraria alla bipartizione mare/monti delle province d'Abruzzo, nell'ambito della razionalizzazione.

"Accorpare le attuali Province di Teramo, Pescara, Chieti in una Provincia costiera, contraltare della Provincia montana dell'Aquila, è secondo noi un'ipotesi sbagliata, da scongiurare sostiene il segretario Roberto Campo - Troppo grande il divario economico e demografico. Invece di porre le basi per attenuare il dualismo regionale, lo si accentuerebbe. Ogni livello ed organo istituzionale va invece impegnato per una maggiore integrazione tra costa e interno".

Secondo la Uil "la soluzione più equilibrata va cercata in un arco che va dal semplice accorpamento L'Aquila/Teramo e Pescara/Chieti a razionalizzazioni di queste nuove province che le disegnino meglio, avendo presente la storica distinzione tra Abruzzo Ulteriore e Citeriore"

Una bipartizione, con il fiume Aterno-Pescara quale divisore, che secondo il sindacato tiene maggiormente conto della geografia dell'Abruzzo e dei sistemi montuosi del Gran Sasso da un lato e della Maiella dall'altro.

Ma l'occasione della razionalizzazione, sempre secondo l'Uil, "va colta anche per fare un passo concreto per dare vita all'area integrata Pescara-Chieti, sollecitando il Governo e la Regione a definire un quadro normativo in cui ciò sia reso possibile, anche individuando una tipologia diversa da quella già codificata per le dieci grandi città metropolitane".

Per campo inoltre, l'Abruzzo non deve concentrarsi solo sulla sua riorganizzazione interna, ma guardare anche al di là dei suoi confini regionali: "partecipare attivamente alle politiche di rilancio del Mezzogiorno, proseguire nel cammino appena intrapreso di frequentazione con le Marche e il Molise, rivitalizzare un dialogo tra le regioni dell'Appennino, strategico per il rilancio della montagna abruzzese e la ricostruzione dell'Aquila". (Agi)

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