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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Telefonata sparita dai brogliacci, altri 7 indagati per la tragedia dell'hotel Rigopiano

Si tratta di personale della prefettura di Pescara, che omise la chiamata di soccorso fatta dal cameriere Gabriele D'Angelo qualche ora prima della valanga

C'è un nuovo fascicolo di indagini sulla tragedia dell'hotel Rigopiano di Farindola, dove il 18 gennaio 2017 persero la vita 29 persone, gran parte delle quali della provincia di Chieti. La procura di Pescara ha notificato sette avvisi di garanzia per il reato di frode in processo penale e depistaggio a carico del personale della Prefettura di Pescara. Poco più di un mese fa, gli inquirenti hanno notificato la chiusura delle indagini ad altri 25 indagati, per i reati ipotizzati e a vario titolo dal crollo di costruzioni o altri disastri colposi, all'omicidio e lesioni colpose, all'abuso d'ufficio e al falso ideologico.

Le accuse mosse sono di aver occultato il brogliaccio delle segnalazioni del giorno della valanga alla Squadra Mobile di Pescara per nascondere la chiamata di soccorso fatta alle 11.38, qualche ora prima della tragedia, dal cameriere Gabriele D'Angelo al centro coordinamento soccorsi. D'Angelo figurò poi tra le 29 vittime.

L'indagine è guidata dal procuratore capo della Repubblica di Pescara Massimiliano Serpi e del sostituto procuratore Andrea Papalia, con i Carabinieri Forestali di Pescara guidati dal tenente colonnello Annamaria Angelozzi. Tra gli indagati l'ex prefetto Francesco Provolo e i due viceprefetti distaccati Salvatore Angieri e Sergio Mazzia, oggi rispettivamente vicario del prefetto di Macerata e vicario del prefetto di Crotone.

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