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Cronaca

26 giugno 2014, Giornata Mondiale contro la Droga

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Come ogni anno, in occasione della Giornata Mondiale sulla Lotta alla Droga, questa Associazione vuol condividere alcune riflessioni su un tema del quale si occupa dal 1985.

Nella Relazione Europea 2014 presentata, nello scorso mese di maggio a Lisbona, dall’OEDT - Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze, accanto all’uso  delle  droghe tradizionali - eroina, cocaina, cannabis – viene evidenziato il preoccupante aumento dell’utilizzo di sostanze stupefacenti sintetiche e l'incremento  tra i giovani delle nuove sostanze psicoattive (NSP), spacciate anche via Internet.

In Italia si riscontra un approccio sempre più precoce all'alcol come veicolo di stordimento; la cannabis è largamente la sostanza più usata, soprattutto dai giovani; c’è un maggior ricorso al gioco d'azzardo, alle scommesse, alle lotterie. Inoltre non ci sono sostanziali differenze di età  (si comincia a 11 anni come a 65 ) e nessuna difformità di censo o di cultura, tanto è vero che ai Ser.T. - Servizi per le Tossicodipendenze ed ai Ser.A. - Servizi di Alcologia,  si rivolgono indifferentemente: studenti, giovani, pensionati, operai, giovani manager rampanti e vecchi  professionisti. Un paziente su due lavora, uno su tre è sposato o convive, uno su quattro ha figli.  Il dato più allarmante, comunque, è  l’enorme crescita, poco quantificabile, della zona grigia costituita dalle persone che consumano sostanze stupefacenti e non sono conosciute né assistite dai servizi. Un numero sicuramente  favorito dalla indifferenza e, se vogliamo, dalla assuefazione della società, ormai abituata a convivere con le droghe.

Mentre accade tutto questo, in Italia non si affrontano in maniera decisa le cause della tossico (poli) dipendenza, ma si assiste ad un dibattito sterile ed ideologico sul tema della legalizzazione delle “cosiddette droghe leggere”;  un dibattito il cui scopo  precipuo non è quello di diminuire la popolazione dipendente da sostanze ma quello, pur importante, della repressione del crimine legato alla droga.

Oggi, invece,  parlare di dipendenza dalle droghe, significa parlare della solitudine e della fragilità di tante persone, degli altissimi costi emotivi e sociali che le famiglie devono sostenere, della debolezza dei legami sociali e del contatto umano che la crescita del mondo virtuale ha determinato.

Significa, in altre parole, “mettere al centro la persona”.

Istituire la Giornata Mondiale di Lotta alla Droga, allora, non è soltanto un dovere istituzionale per sottolineare le illegalità dell’uso e dello spaccio delle sostanze stupefacenti, ma diventa anche un’azione preventiva, una scelta-azione di libertà individuale e collettiva che sarà possibile attuare solo con un confronto che si svolga quotidianamente, in ogni agenzia educativa e in ogni servizio, pubblico e del privato sociale, del nostro Paese.

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