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Cronaca

Gianfranco Tamagnini dell’Ipasvi Chieti tra i fondatori della Società scientifica degli infermieri di salute mentale

L’obiettivo della neonata società, presieduta da Andrea Gargiulo, è di promuovere l’applicazione degli strumenti della ricerca e la produzione di evidenze scientifiche allo scopo di garantire cure e assistenza di elevata qualità

Anche il collegio degli infermieri e assistenti sanitari “Ipasvi” di Chieti, con il suo vice presidente, Gianfranco Tamagnini, è tra i soci fondatori della prima Società italiana di scienze infermieristiche in salute mentale (Sisism) costituitasi di recente a Bologna.

L’obiettivo della neonata società, presieduta da Andrea Gargiulo, è di promuovere l’applicazione degli strumenti della ricerca e la produzione di evidenze scientifiche allo scopo di garantire cure e assistenza di elevata qualità, validate e aggiornate, in un ambito estremamente complesso come la salute mentale. Complessità per la particolare fragilità dei pazienti, ma anche per quelle credenze, valori, atteggiamenti che, nutrendo un atavico stigma, rendono maggiormente ardua, ma anche più stimolante, la capacità di preservare l’obiettività nella ricerca.

"D’altronde - sottolinea Gianfranco Tamagnini, il quale è anche autore di studi e docente della materia - l’infermiere che opera nel settore dell’assistenza alle problematiche psicopatologiche ha la prerogativa di esercitare il proprio ruolo in un settore che è stato da sempre protagonista nell’anticipare culturalmente alcune precognizioni della medicina di ricerca nella sanità: garantire ai percorsi terapeutici la necessaria pertinacia; impegnare le risorse per assumere in carico l’eventuale drammatica cronicità; collocare le vicende individuali nel cuore della ricerca; aver rimarcato la palese evidenza dell’intrico della clinica con la vita".

La Sisism è rappresentata sin dall’esordio in 17 regioni nelle quali, promuovendo programmi di aggiornamento e formazione, intende «contribuire ad accrescere la consapevolezza della dignità della malattia mentale, anche - conclude Tamagnini - attraverso l'arricchimento della riflessione filosofica infermieristica: epistemologica (attraverso lo studio della conoscenza, soprattutto, ma non solo scientifica); ontologica (mediante l'inesausta riflessione sul senso e la natura dell'assistenza); etica (contribuendo a definire le buone pratiche assistenziali)».

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