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Cronaca Lanciano

Lanciano, morì per una garza nella pancia: assolti i medici

Per il giudice il materiale trovato nell'addome del signor Papaleo, morto due anni dopo il ricovero al "Renzetti" sarebbe incompatibile con l'intervento subito al nosocomio frentano

Vincenzo Papaleo, 72 enne della provincia di Catanzaro, morì due anni dopo un intervento alla prostata a cui si sottopose nel 2008 all’ospedale di Lanciano.

Il decesso avvenne al policlinico di Catanzaro per una peritonite con pesante infezione.  Durante l’autopsia venne trovata una garza nella pancia dell’uomo, da ricondurre all’intervento.  Secondo l'accusa infatti, le condizioni dell’uomo si sarebbero aggravate proprio a causa di quella garza e sette medici dell’equipe urologica dell’ospedale Renzetti finirono a giudizio.

Quest’oggi però il giudice di Lanciano Francesco Marino ha smontato le accuse nei confronti dei medici del nosocomio frentano. “Il fatto non sussiste” la motivazione dettata dall’incompatibilità del materiale trovato nell’addome del signor Papaleo

Le perizie hanno dimostrato che il tipo di garza trovata nell'intestino di Papaleo non era utilizzata dall'ospedale frentano e anche che per l’operazione alla prostata era impossibile che la garza passando per il peritoneo potesse finire nell'addome. Le parti offese al processo erano la moglie e tre figli.

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