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Cronaca Lanciano

Fusione Bls-Bper, politici contrari: "No all'ennesimo scippo al territorio frentano"

Il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, pensa alla convocazione di un consiglio comunale straordinario e vuole coinvolgere i colleghi di Sulmona e L'Aquila. La Bls dovrebbe entrare con la Carispaq nella Banca poplare dell'Emilia Romagna

Sulla paventata fusione tra Bls e Bper, a Lanciano si leva unanime il coro del no. Tutto nasce dal fatto che la Banca popolare di Lanciano e Sulmona dovrebbe entrare a far parte, insieme alla Carispaq, del gruppo della Banca popolare dell'Emilia Romagna.

Ciò comporterebbe, in termini pratici, uno slegamento dal territorio in favore di un istituto di credito con sede a Modena, quindi fuori dall'Abruzzo e - nella fattispecie - dal territorio frentano. Il piano industriale Bper 2012/2014 prevede un taglio del personale di 1.200 unità su 12.000 dipendenti attraverso la riconversione di 750 dipendenti all'interno del gruppo, con esuberi reali di 450 unità. E così il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, ha annunciato una serie di iniziative per scongiurare il rischio che il piano di riorganizzazione societaria, previsto a partire dal prossimo anno, metta in discussione l’autonomia della Bls. “Riteniamo che questa sia un'operazione complessa e al tempo stesso penalizzante - ha detto Pupillo - Chiederemo un incontro con i vertici Bper: sembrava che non ci sarebbero state trasformazioni così radicali, ma adesso è evidente che non sarà così”.

La giunta ha coinvolto anche i sindaci dell’Aquila, Massimo Cialente, e di Sulmona, Fabio Federico, e sta valutando la possibilità di convocare un consiglio comunale ad hoc. Per il vicesindaco Pino Valente, notoriamente molto sensibile alle esigenze della "Frentania", si rischia "un altro scippo: la Bls è una storica banca frentana. Sarebbe un grave danno per il territorio: un rapporto meno stretto con l'imprenditoria locale e con i cittadini, esuberi occupazionali e infine, ultimo ma non ultimo, potrebbe venir meno il ruolo di sponsor istituzionale di tante importanti iniziative culturali. L'amministrazione comunale sta facendo sentire la propria voce per sventare questa disastrosa fusione. E' quasi impossibile - aggiunge Valente - che Bper possa fare marcia indietro rispetto alle decisioni prese, ma abbiamo l'obbligo morale nei confronti dei cittadini di provarci. Con decisione e determinazione".

Il sindaco di Avezzano Antonio Floris si è rivolto al presidente del gruppo emiliano-romagnolo, Ettore Caselli, proponendo di “creare un polo abruzzese salvaguardando così l'identità ed il carattere di banca locale della Carispq e della Bls. Ci risulta che la Bper è nata come banca locale, e come tale si comporta nel suo territorio. Da ciò deduciamo che ancora oggi ritiene che questo modo di intendere il ruolo della banca sia utile per sé e per il territorio in cui opera. E anche per questo non si comprende il senso di una scelta strategica che va in direzione opposta".

Ancora sul fronte del centrosinistra, ma in un contesto più ampio, si fanno sentire Rifondazione Comunista e Italia dei Valori. "L'impatto della fusione sulla realtà abruzzese - afferma Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione - sarà da verificare ma, anche se rimarrà il marchio, l'identità locale delle due banche verrà attenuata. La Giunta regionale faccia gli opportuni passi presso i vertici della Bper per evitare la fusione delle due banche". Palmerino Fagnilli, consigliere provinciale dell’Idv, annuncia invece che porterà la questione, con un apposito ordine del giorno, all’attenzione del dibattito politico del Consiglio provinciale di Chieti "al fine di invitare con voto unanime il Presidente della Provincia a incontrarsi con i vertici della Bper per evitare gli effetti negativi della fusione e salvaguardare nella sostanza l'identità territoriale della Bls, evitando anche che il drenaggio del risparmio locale sia poi destinato ad altri distretti economici". Fagnilli sceglie una formula ben specifica, auspicando “una perfetta sintesi globale e locale che parli in modo forte e gentile”.

Dall'opposizione, il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Manlio D'Ortona, si mostra invece critico invitando la maggioranza ad avere “una grande capacità di dialogo, capire dalle fondamenta il problema, interloquire con i decisori fondamentali, avere un vero concetto di rete e sviluppo”. D’Ortona condivide la preoccupazione espressa dalla giunta, ma crede anche che si possa trasformare in risorsa un potenziale danno: “L’amministrazione comunale deve fare tutto il possibile per tutelare l’occupazione e la funzione economica e sociale della Bls. Se invece il mercato spinge verso strutture bancarie più forti ed economicamente e finanziariamente più competitive, bisogna capire come trasformare questo problema in opportunità e concretizzare azioni da trovare insieme a esperti ed eccellenze del settore, fatti dimostrabili con risultati misurabili sul campo. La vera grande sfida di una città che aspira ad essere leader si realizza contribuendo alla ricchezza economica”.

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