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Sabato, 30 Settembre 2023
Cronaca Lentella

Il Wwf: le acque del Fiume Trigno come quelle di una fogna

I valori trovati dall’Arta e riferiti dal Wwf sono tipici di scarichi non trattati, come le acque di fogna. Tra il 2011 e il 2012 la salmonella è stata trovata tre volte.

“Le acque del fiume Trigno sono simili a quelle di una fogna, addirittura con presenza di salmonella”. E’ quanto riferisce il Wwf con in mano i referti dei monitoraggi avvenuti tra il 2011 e il 2012. I dati si riferiscono al punto di captazione di Lentella.

La classificazione è partita nel 2011 con prelievi a periodicità mensile o bimestrale e in diversi periodi dell’anno ha presentato parametri di tipo microbiologico degni di una fogna, con punte di coliformi di 100.000. Anche a luglio 2012 i valori erano estremamente alti a testimonianza del permanere di condizioni ambientali critiche.

I valori quali quelli trovati dall’Arta sono tipici di scarichi non trattati, come le acque di fogna. La salmonella è stata trovata ad agosto 2011, ottobre 2011 e gennaio 2012.

Augusto De Sanctis, referente acque del Wwf, si chiede se e quali provvedimenti siano stati presi in tali occasioni per il Trigno dalle varie autorità competenti.  “La situazione è, purtroppo, simile a quella di tanti altri fiumi abruzzesi – dice - Continuiamo a pensare di poter trattare i corsi d’acqua esclusivamente come ricettacolo dei nostri reflui e come fonte di acqua per le attività produttive, come se la risorsa fosse inesauribile. Il Trigno, oltre a ricevere scarichi spesso non trattati o trattati in maniera inefficiente, è sottoposto a numerose captazioni che ne riducono la portata abbattendo la sua capacità di auto-depurazione”.

De Sanctis ricorda che la classificazione dell’ottobre 2012 ha sancito l’impossibilità di potabilizzare le acque del Trigno dalla captazione di Lentella. “La classificazione – conclude - dovrebbe, a nostro avviso, precedere qualsiasi utilizzo, soprattutto in presenza di una situazione ambientale compromessa. Inoltre ricordo che il comma 11 dell’Art.23 della Legge regionale 31/2010 prescriveva un’attività di comunicazione al pubblico della procedura di classificazione che non ci risulta essere mai avvenuta. Anche solo questo aspetto della vicenda è per noi molto grave poiché colpisce il diritto dei cittadini ad essere costantemente informati su questioni fondamentali per l’esistenza come l’approvvigionamento idrico”.

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