Coronavirus, la Fiom Cgil chiede di verificare il rispetto delle regole sul trasporto urbano
Il sindacato vuole tutelare la sicurezza dei lavoratori che ogni giorno si muovono verso la zona industriale del chietino, anche dalle regioni limitrofe
Qualche giorno fa, era stato il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, a sollevare l'attenzione sulla sicurezza dei lavoratori che, nel tragitto casa-lavoro, viaggano sui mezzi senza alcun presidio di protezione e senza alcun rispetto della distanza di sicurezza. Il primo cittadino aveva scritto al premier Giuseppe Conte per chiedere una presa di posizione sul problema.
Ora, è la Fiom Cgil Chieti a invocare un intervento sui mezzi di trasporto pubblici regionali. Il segretario generale Alfredo Fegatelli, infatti, ha scritto alla Asl, all'Asrem (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro), ai comandi provinciali dei carabinieri di Chieti e Campobasso, ai presidenti delle Regioni Abruzzo e Molise, Marco Marsilio e Donato Toma, e ai prefetti di Chieti e Campobasso.
Nel documento, chiede un "intervento per verificare il rispetto delle norme in oggetto volte a prevenire il contagio da Covid 19 sugli autobus del servizio pubblico in partenza da e verso le zone industriali della provincia di Chieti, utilizzati dai lavoratori per il raggiungimento dei rispettivi luoghi di lavoro".