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Cronaca

Filamenti misteriosi nel cielo: le analisi degli scienziati

Il chimico Simone Angioni: "Si tratta di tela di ragno, una speciale seta che viene usata dai piccoli aracnidi per migrare e raggiungere nuovi territori ogni anno in autunno". Il fenomeno in questi giorni ha interessato varie parti d'Italia

Le misteriose piogge di filamenti bianchi apparse nel cielo in questi ultimi giorni sarebbero legate alle migrazioni di ragni. Nessun complotto, nessun inquinante e men che meno sostanze aliene rilasciate dagli ufo. Lo ribadiscono gli scienziati di Scientificast, associazione di scienza indipendente, che dopo il Wwf cerca di rassicurare i cittadini sul fenomeno che ha interessato anche la provincia di Chieti.

Qualcuno si è preso la briga di raccogliere quei filamenti appiccicosi che compaiono da anni e di analizzarli.

E Simone Angioni, chimico dell’Università di Pavia e segretario di Scientificast non ha dubbi: “Ho in mano dei filamenti risalenti al 1999 e già all'epoca, ogni autunno, l’evento destava allarme e preoccupazione - afferma  - per capirne l’origine è stato necessario ricorrere a un saggio chimico per il riconoscimento di sostanze incognite". Il risultato? Un filamento proteico assimilabile alla seta. "Si tratta di tela di ragno - spiega Angioni, che è membro del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) - cioè di una speciale seta che viene usata dai piccoli aracnidi per migrare e raggiungere nuovi territori e che a caratteristiche eccezionali. Scientificamente è definita dragline; possiede una resistenza elevatissima e una sorprendente tolleranza agli agenti atmosferici e agli attacchi chimici. Diversi gruppi di ricerca la studiano da anni proprio per queste sue proprietà”.

Nulla di misterioso dunque, secondo di scienziati, solo un fenomeno della natura estremamente interessante. Già Aristotele ne parlò oltre duemila anni fa. "I cittadini possono continuare a dormire sonni tranquilli - concludono da Scientificast  - le migrazioni dei ragni sono stagionali e avvengono tutti gli anni tra la fine di ottobre e la metà novembre con una puntualità svizzera. Cittadini e amministratori locali dovrebbero concentrarsi sui veri problemi ambientali evitando di disperdere energie inutilmente”.

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