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Cronaca

"La Regione vuole declassare l'ospedale di Chieti a favore di quello pescarese"

Febbo torna ad accusare la giunta regionale, e in particolare l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, di aver “creato solo confusione”, con una strategia ben precisa, a scapito del Santissima Annunziata

“Il Dea, così concepito, è un pastrocchio”. Parola di Mauro Febbo, presidente della commissione di Vigilanza, che torna ad accusare la giunta regionale, e in particolare l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, di aver “creato solo confusione”, “con l’obiettivo di declassare il Santissima Annunziata di Chieti e potenziare Pescara”. 

Parole dure, con cui Febbo contesta le ultime delibere di giunta che, per lui, stanno facendo solo confusione sulla sanità abruzzese. Il decreto commissariale 55 del 10 giugno 2016 (Piano di riqualificazione del Sistema Sanitario Abruzzese 2016-2018) dava mandato alla Regione, al fine di creare un Dea di secondo livello, prevedendo un’integrazione funzionale tra gli ospedali di Chieti e Pescara, presupponendo quindi un ruolo paritario tra i due o perlomeno nel rispetto delle Unità Operative Complesse già esistenti. 

“Ma oggi - incalza Febbo - assistiamo a tutt’altra storia, o meglio lo è stato solo per le Unità operative complesse di Malattie infettive e Reumatologia, che pur non rispettando i criteri del numero di popolazione per il Decreto 70/2015, sono state mantenute nel presidio di Pescara”.

Ma c’è di più. Febbo fa notare come il decreto commissariale 79 del 21 luglio 2016 ha eliminato le Unità operative complesse di Chirurgia vascolare, Chirurgia Toracica, Tin e Pneumologia dell’ospedale di Chieti. “Tutti reparti - commenta - necessari e caratterizzanti un Dea di II livello, ma la Regione ha individuato nel presidio di Pescara il Centro Traumatologico Specializzato lasciando al Presidio di Chieti solo il Centro Traumi. Inoltre, per completare meglio l’opera di smembramento dell’ospedale di Chieti, è stato deliberato l’Atto Aziendale della Asl decidendo di declassare l’Unità operativa complessa di Malattie Endocrine a unità semplice”. 

In più, fa notare, l’atto aziendale della Asl di Chieti non rispetta né i decreti ministeriali né quelli commissariali. 

“Viene confermato a Chieti ciò che nessuno può togliere, ossia il Polo del cuore, mentre si trasferisce a Pescara la Neurologia, pur essendo Chieti clinica universitaria e Pescara solo reparto. Tutto questo sarebbero chiacchiere secondo l’assessore Paoluci o solo la cruda realtà? Così come’è appare illogica, irresponsabile e antieconomica la scelta di indicare la sede operativa del 118 all’interno dell'aeroporto d'Abruzzo. Quali sono i costi? A quale dei due nosocomi vengono indirizzati i pazienti politraumatizzati?”.

“Abbiamo - dice - solo un  mezzo raccordo sul Dea di secondo livello che non definisce né ruoli né compiti definitivi. A questo punto – conclude Febbo – chiedo al governo regionale di essere più chiara e precisa nei ruoli dei due presidi e, soprattutto, non permetterò mai di declassare il Santissima Annunziata come denuncio da tempo”.  

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