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Cronaca Chieti Scalo

"Polizia, al ladro!" ma è una bufala: giovane di Chieti condannato a 2 anni

Aveva telefonato al 113 segnalando la presenza di due persone in casa. Scattato l'allarme, spense il telefonino ma la polizia riuscì a rintracciarlo. Condanna per calunnia

Chiama la polizia, si spaccia per un altro ragazzo e dice di aver trovato in casa due fratelli teatini (con precedenti per furto) a rubare e che li sta inseguendo.

La bravata, è costata a D.T., un giovane di Chieti, una condanna a 2 anni e 6 mesi per calunnia.

I fatti, come racconta Abruzzoweb, risalgono alla notte del 17 gennaio 2012, quando D.T. chiama il 113 per segnalare il furto in zona Trinità. Dopo la telefonata parte la volante per inseguire i presunti ladri, prima alla Trinità e poi in via Forlanini. Intanto il cellulare dal quale è partita la chiamata viene spento, gli agenti girano a vuoto e dopo un po’ capiscono che qualcosa non va.

Quando riescono a rintracciare il vero nome del proprietario del telefono da cui sono arrivate le chiamate il gioco viene scoperto.

Ieri la condanna in Tribunale a Chieti.

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