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Cronaca

Ex ospedale San Camillo, Marzoli: "La struttura sta morendo"

La struttura, chiusa nel 2007, è stata letteralmente abbandonata. Il vice presidente del Consiglio Comunale torna a suggerire di utilizzare l'ex ospedale quale sede universitaria e presenta alcune proposte per salvare gli edifici vuoti in città

La struttura dell’ex ospedale San Camillo, è chiusa dal 2007. Da allora nessun intervento è stato effettuato per recuperare quell'edificio, che di giorno in giorno muore lentamente, mentre i costi per recuperare le sue mura e il parco che lo circonda aumentano.

Alessandro Marzoli, vice presidente del consiglio comunale, torna a interrogare la Asl, proprietaria dell'ex ospedale, sui programmi che intende attuare per salvare quel pezzo importante della città. Ma tutto sembra inutile. "Non sono servite fino ad oggi lettere raccomandate al manager Zavattaro, conferenze stampa, proteste dei residenti del quartiere, appelli agli amministratori - dice - il San Camillo è sempre più l’ennesimo cadente monumento all’incapacità di programmare il futuro della nostra città".

L'ambiente versa  assolutamente nel degrado:  qui, oltre alla cattiva manutenzione -il  cancello di ingresso è chiuso con filo spinato arrugginito - si verificano anche   misteriose incursioni nel parco con furgoni e camion.

"Nessuno si pronuncia su quando e come potrebbe essere recuperata quella struttura - continua  Marzoli- La pigrizia delle idee, mista all’indifferenza di Regione Abruzzo e Comune lasciano allibiti".

Se la precedente amministrazione stava pensando di trasferire nella struttura parte dell'Università, oggi il Pd teatino va oltre, con la realizzazione di un programma concreto di proposte per l’utilizzo e la riscoperta di quegli edifici storici, che rischiano di rimanere scatoloni senz’anima.

Tra i progetti c'è appunto quello dell'università nella parte alta della città, una casa della Cultura e delle Associazioni, la nuova biblioteca Comunale, un presidio di Pronto Soccorso. "Ogni giorno - conclude Marzoli - dai cittadini arrivano idee per rinvigorire l’ anima della città. Grazie all’ausilio di studenti di architettura, grafici e semplici teatini innamorati della propria città presenteremo presto alla comunità come immaginiamo Chieti nel 2020".

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