Nuovo Senso Civico presenta un esposto sulla manutenzione dei viadotti di A24 e A25
Ma la società concessionaria Strada dei Parchi si difende: "Abbiamo speso 11 milioni in più di quanto concordato con il ministero dei Trasporti"
L'associazione Nuovo Senso Civico ha presentato un esposto ai magistrati sulle condizioni generali dei viadotti delle autostrade A24 e A25 gestite dalla società Strada dei Parchi. L'esposto, consegnato alle nove procure della Repubblica competenti per i territori percorsi dal tracciato, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alle Regioni interessate e alla Corte dei Conti, mira a fare chiarezza sulla manutenzione ordinaria.
A seguito dell'esame del Piano Economico Finanziario divulgato assieme al resto della convenzione dal Coordinamento "NoToto", secondo quanto hanno appreso gli ambientalisti, ogni anno la società avrebbe dovuto spendere 25 milioni e 800mila euro per lavori di manutenzione ordinaria, compresi quelli sui ferri e sul calcestruzzo delle pile e delle impalcate. Nell'esposto si chiede di verificare lo stato delle opere d'arte, se siano
stati effettuati gli interventi di manutenzione ordinaria in capo al concessionario.
Ma la società della Toto holding respinge al mittente le accuse, precisando di aver speso per la manutenzione, nel rispetto dei piani concordati con il ministero delle Infrastrutture, 208 milioni di risorse proprie,
andando ben oltre gli impegni sottoscritti con il ministero, tanto che, leggendo i dati consuntivi di tutte le concessionarie pubblicati proprio sul sito del Mit, alla scheda "investimenti manutenzioni Strada dei Parchi", emerge che la concessionaria di A24 e A25, nel periodo 2009-2016, ha investito circa 11 milioni di euro in più rispetto a quanto concordato con il ministero.
A questa somma si aggiunge l'imponente lavoro fatto tra la primavera del 2017 e luglio 2018 per mettere in atto il primo intervento del "Piano di messa in sicurezza urgente. Si è intervenuti su circa duemila pile che sostengono i viadotti con strutture in acciaio, così da impedire il cosiddetto fenomeno di "scalinamento dei viadotti" in caso di sisma.
L'investimento ha sfiorato i 170 milioni, risorse anticipate per oltre due terzi dell'importo da parte della concessionaria. Strada dei Parchi attende ora di poter proseguire con la seconda fase del programma di messa in sicurezza urgente e adeguamento sismico dell'infrastruttura in gestione. Come noto i progetti sono stati approvati in linea tecnica dai competenti Provveditorati di Abruzzo e Lazio; per dare avvio ai cantieri si è in attesa della rimodulazione delle risorse stanziate per legge, ma solo a partire dal 2022.
E sulla vicendaè intervenuto anche il Forum H2O, che tramite Augusto De Sanctis ricorda:
Con il Coordinamento NoToto, due anni fa divulgammo - credo per primi in Italia - sia la Convenzione che il Piano Economico Finanziario (Pef) di un'autostrada, con tutti gli allegati, grazie alle nostre fonti. Oltre alla questione della manutenzione ordinaria ci sono molti aspetti che a nostro avviso andrebbero approfonditi.
Che fine hanno fatto le quattro aree di servizio - due delle quali a Roccacasale - che Strada dei Parchi avrebbe dovuto realizzare entro il 2013 secondo il Pef, utili anche ai fini della sicurezza soprattutto d'inverno? Oppure il fatto che sempre per quella data era previsto il completamento delle recinzioni per evitare l'ingresso degli animali vaganti, quando negli ultimi anni sono assurti agli onori delle cronache ingressi in autostrada di vacche, cervi, lupi anche con incidenti gravi. Se è stata realizzata, come mai continuano ad avvenire questi fatti così gravi? Poi, ci piacerebbe conoscere le motivazioni alla base delle condizioni economico-finanziarie e delle clausole della Convenzione e del Pef, a partire dal tasso fisso riconosciuto - il 4,8% - al riconoscimento, in caso di decadenza della concessione per gravi inadempienze di indennizzi enormi. Ci paiono condizioni contrattuali totalmente sbilanciate a favore del privato in cui sostanzialmente scompare il rischio d'impresa.
Rispetto poi alla condizione reale, viste le continue lamentele sullo stato dell'infrastruttura e sui servizi offerti, vorremmo capire nel dettaglio il tipo di controlli effettuati dal ministero anche rispetto all'attuazione del Pef. Sull'attuazione degli investimenti sono considerati anche i finanziamenti pubblici di cui ha usufruito questa infrastruttura? Come sono stati fatti i controlli sulla manutenzione ordinaria, straordinaria e sugli investimenti? Sono state condotte verifiche tecniche? Crediamo che tutti gli enti e i portatori di interesse debbano leggere attentamente la documentazione che abbiamo divulgato e chiedano conto al ministero delle Infrastrutture di tutti i particolari della vicenda.