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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Esplosioni nelle aziende, anni neri in Abruzzo: prima di Teramo la tragedia nella fabbrica di Casalbordino

Quattro gravi episodi nell'ultimo decennio, 12 le vittime

Città Sant'Angelo, Tagliacozzo, Casalbordino e, oggi, Teramo: tocca tutte le province il dramma delle di esplosioni di polvere pirica nelle aziende di fuochi d'artificio o nei depositi in Abruzzo. Quattro gravi episodi nell'ultimo decennio, 12 le vittime.

È l'Ansa a fare il punto, dopo l'ultima tragedia oggi a Teramo, dove un operaio 62enne è morto dilaniato da un ordigno.

Prima di questa, un'altra tragedia dal ricordo ancora vivo nel Chietino: era il 21 dicembre del 2020 quando alla Esplodenti Sabino di Casalbordino morirono 3 operai; ferrovia e statale 16 Adriatica rimasero bloccate per ore e fu istituita la zona rossa in attesa delle bonifiche. Nella stessa fabbrica che, con oltre 70 dipendenti, cura, recupera e tratta polvere pirica derivata da bonifiche di ordigni bellici, nel 1992 il 48enne Bruno Molisani era stato ucciso dall'innesco di una spoletta e nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un'esplosione.

Nel 2014 a Tagliacozzo (L'Aquila) saltò in aria l'azienda Paolelli, provocando la morte del figlio del titolare e di due dipendenti.

Mentre a Citta Sant'Angelo (Pescara), la mattina del 25 luglio 2013 una tremenda esplosione, con una nube nera visibile da chilometri, fece saltare in aria la fabbrica di fuochi d'artificio Di Giacomo, con almeno 10 tonnellate di polvere pirica: morirono tre componenti della famiglia Di Giacomo, Mauro, il fratello Federico, un altro parente, Roberto, e poco dopo, arrivato sul posto insieme ai soccorsi, anche Alessio, il figlio 22enne di Mauro, gettatosi nelle rovine della fabbrica nel disperato tentativo di salvare i familiari e investito da una seconda, tremenda esplosione.

Rimasero feriti quattro vigili del fuoco, uno dei quali in modo serio: Maurizio Berardinucci, 47 anni, morì il 26 ottobre all'ospedale "Gemelli" di Roma.

In Abruzzo negli ultimi trent'anni sono stati dieci i casi più o meno gravi di esplosioni di polvere pirica in aziende di fuochi d'artificio o depositi in Abruzzo, a partire da quella di Balsorano (L'Aquila), il 15 luglio 1994, dove furono sei i morti e quattro i feriti.
   

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